Kiev: "Ucciso il comandante russo Sokolov della flotta nel Mar Nero e altri 34 ufficiali", ma Mosca tace
Sokolov supervisionava da un anno tutte le operazioni nel Mar Nero, dove l'Ucraina è riuscita a creare un corridoio lungo la costa per il transito di cargo carichi di cereali
Kiev ha dichiarato di aver inflitto un duro colpo a Sebastopoli, annunciando la morte del comandante della flotta russa nel Mar Nero, Viktor Sokolov, insieme a 34 dei suoi alti ufficiali. Anche Kirilo Budanov, il capo dell'intelligence militare di Kiev, aveva precedentemente menzionato "due generali feriti" e varie vittime, senza però menzionare il nome dell'ammiraglio russo. Ora, sono le Forze Speciali della Difesa Ucraina a confermare la notizia. "Nell'attacco sono morti 34 ufficiali, tra cui il comandante", affermano.
Kiev: "Ucciso il comandante russo Sokolov della flotta nel Mar Nero e altri 34 ufficiali", ma Mosca tace
Per il momento, Mosca rimane in silenzio. La morte dell'ammiraglio rappresenterebbe un duro colpo per la Marina russa, con tre ragioni principali a supporto di questa affermazione. In primo luogo, Sokolov supervisionava da un anno tutte le operazioni nel Mar Nero, dove l'Ucraina è riuscita a creare un corridoio lungo la costa per il transito di cargo carichi di cereali. A 61 anni, plurimedagliato, Sokolov è stato vice comandante della Flotta del Nord e direttore dell'Accademia Navale Kuznetsov. Ha assunto il comando della Flotta del Mar Nero nell'agosto 2022, sostituendo l'ammiraglio Igor Osipov. Questo cambio al vertice è avvenuto durante il conflitto in corso, dopo l'affondamento dell'incrociatore Moskva, l'ammiraglia della Flotta.
Il secondo motivo rilevante è che la morte di Sokolov dimostra che la penisola occupata non è più sicura per le imbarcazioni della Flotta e per i comandi russi. Di fatto, diverse navi e sottomarini sono stati spostati altrove. La distruzione di almeno due dei sei sistemi di difesa anti-aerea S-400 installati in Crimea ha indebolito l'ombrello protettivo, rappresentando un serio problema per la Federazione.
Il terzo motivo cruciale è che appare evidente come gli alleati consentano agli ucraini di utilizzare armamenti a medio-lungo raggio forniti dall'Occidente anche nella penisola, precedentemente considerata da Putin una "linea rossa". Tuttavia, fonti militari di Kiev ribattono, affermando che "non stiamo colpendo la Russia, colpiamo la Crimea, che è Ucraina".