Armi all’Ucraina, Polonia si smarca dall’UE: “Niente più sostegno a Kiev”, è rottura dopo tensioni sull’embargo al grano

Il Ministro per gli Affari Europei polacco ha sottolineato che le azioni adottate dall'Ucraina stanno avendo un impatto notevole sull'opinione pubblica del suo Paese, come evidenziato dai sondaggi e dal livello di sostegno del pubblico

Il Ministro polacco per gli Affari Europei, Szymon Shinkowski vel Senk, ha sollevato la possibilità che la Polonia possa ridurre il proprio sostegno all'Ucraina a seguito della crescente crisi riguardante le importazioni agricole ucraine. Questo annuncio è stato fatto durante un'intervista all'agenzia di stampa Pap.

Ucraina, Polonia si sfila dopo crisi del grano: "Potremmo ridurre sostegno a Kiev, i polacchi sono d'accordo"

Il Ministro ha sottolineato che le azioni adottate dall'Ucraina stanno avendo un impatto notevole sull'opinione pubblica polacca, come evidenziato dai sondaggi e dal livello di sostegno del pubblico a ulteriori aiuti all'Ucraina. "Ciò sta mettendo in difficoltà l'Ucraina stessa", ha dichiarato il Ministro polacco. "Desideriamo continuare a sostenere l'Ucraina, ma affinché ciò sia possibile, dobbiamo godere del sostegno del popolo polacco su questa questione. Pertanto, se non otteniamo il sostegno della nostra popolazione, potrebbe diventare difficile per noi mantenere il nostro impegno di assistenza all'Ucraina, come abbiamo fatto finora."

La questione del grano

La controversia tra Varsavia e Kiev riguarda principalmente le esportazioni cerealicole ucraine. Lo scorso aprile l’Unione europea aveva deciso di adottare restrizioni contro le importazioni di cereali dall’Ucraina per tutelare il mercato interno di Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Slovacchia che avrebbe potuto essere vittima di speculazioni (o affossare i produttori nazionali) a causa dell’inatteso flusso di prodotti dall’est. Poi a giugno l’Ue aveva deciso una proroga della misura fino al 15 settembre. Sebbene venerdì scorso sia scaduto il divieto di importazione stabilito dall'Unione Europea a favore di Polonia, Romania, Slovacchia, Bulgaria e Ungheria, Varsavia, Bratislava e Budapest hanno unilateralmente deciso di prolungare il divieto. In risposta, l'Ucraina ha presentato un reclamo all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

Il Ministro polacco ha chiarito che, nonostante le iniziative dell'Ucraina non abbiano impressionato il governo polacco, queste hanno avuto un effetto significativo sull'opinione pubblica del paese. Questo si riflette nei sondaggi e nell'entusiasmo del pubblico per il proseguimento degli aiuti all'Ucraina. "Questo non è nell'interesse dell'Ucraina", ha concluso il Ministro.