Ucraina, Stoltenberg detta la linea in Ue: "Guerra sarà lunga, Kiev nella Nato dopo il conflitto"
Il segretario generale dell'alleanza atlantica Stoltenberg informa che la guerra in Ucraina durerà ancora a lungo. Non solo, assicura, ma al termine del conflitto Kiev dovrà entrare nella Nato
Parole che deludono, e non poco, quanti speravano nel prossimo futuro di assistere ad una risoluzione del conflitto che da oltre un anno e mezzo (ci si avvicina sempre di più al biennio) insanguina le terre ucraine. A pronunciarle, una voce autorevole, la cui influenza ha tutte le carte in regola per incidere sullo sviluppo delle posizioni dei soggetti in guerra, in una direzione o nell'altra: una voce, quella del Segretario Generale della Nato Jason Stoltenberg, che frusta l'idea che si possa scendere presto a trattative.
Stoltenberg spazza via le speranze di pace e annuncia che la guerra in Ucraina durerà ancora a lungo, non chiaro a quali termini si potrebbe sedere ad un tavolo
Intervistato dal gruppo mediatico tedesco Funke, il Segretario Nato Stoltenberg ha infatti affermato: "Tutti auspichiamo una pace rapida ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che se il Presidente Zelensky e gli ucraini smettono di combattere, il loro Paese non esisterà più". Parole da un certo punto di vista vaghe, ma che negli aspetti di chiarezza che portano in serbo lasciano intendere un concetto chiave: la guerra continuerà, e non la Nato non sa per quanto o fino a dove.
Stoltenberg riserva la vaghezza, piuttosto, su quali possano essere gli obbiettivi al raggiungimento dei quali poter parlare di trattative. Varie le interpretazioni del "continuare a combattere" di Zelensky e degli ucraini in cui Stoltenberg "spera": tra i falchi di Kiev questo può significare arrivare a riprendere la Crimea, tra le colombe in Europa Occidentale tali obbiettivi potrebbero già essere stati raggiunti con il fallimento russo nel tentativo di raggiungere Kiev e, soprattutto, Odessa.
Troppi i punti di vista, ed i conseguenti interessi, in campo che definiscono le posizioni degli alleati, un "cordiale caos" che impedisce la definizione di una linea precisa e di comune accordo tra le cancellerie ad ovest del Don. Costringendo Stoltenberg alla vaghezza sul "fine conflitto", facilmente, seppur dolorosamente, indorata dalla caratterizzazione offerta dalla lontananza. Chiaramente, indefinita.
La sola cosa cosa sulla quale l'alleanza atlantica sembra essere decisa, è l'allargamento ad est: "Non c'è dubbio che l'Ucraina alla fine entrerà nella Nato. Quando questa guerra finirà avremo bisogno di garanzie di sicurezza per l'Ucraina, altrimenti la storia potrebbe ripetersi". Non la storia, forse, ma una profezia, una di quelle che si autoavverano.