Florida, neonazista 20enne spara e uccide 3 afroamericani a Jacksonville e si toglie la vita
A Jacksonville, in Florida, un neonazista 20enne ha aperto il fuoco su 3 afroamericani, uccidendoli. Il fucile usato per la strage sarebbe stato coperto di svastiche
Un "uomo bianco" ha sparato e ucciso tre persone di colore in un negozio della nota catena Dollar General Store con un fucile d'assalto (probabilmente un AR-15) coperto di svastiche, ha comunicato l'ufficio dello Sceriffo della città di Jacksonville, in Florida.
Jacksonville, Florida: 20enne bianco spara e uccide tre afroamericani, per le autorità è "strage motivata da odio razziale"
La drammatica strage è avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato 26 agosto ed è ora oggetto di un inchiesta da parte delle forze dell'ordine locali e dall'Fbi, ente federale impegnato a battere la pista delle indagini per "strage motivata da odio raziale".
Il presunto assassino, ragazzo di 20 anni che al momento della sparatoria avrebbe indossato una tenuta tattica compresa di giubbotto anti-proiettili, è morto pochi minuti dopo l'intervento degli agenti, a causa di una ferita auto infertosi. Secondo le prime ricostruzioni, prima di raggiungere il Dollar General Store, avrebbe cercato di accedere al campus della Edward Waters University di Jacksonville, forse per compiere lì l'attentato, ma sarebbe stato messo in fuga dalle guardie armate dell'istituto che l'avrebbero intercettato nei pressi della libreria universitaria e cercato di prenderlo in custodia.
Secondo i media locali, i genitori del sospetto avrebbero contattato gli inquirenti per informarli di aver trovato un manifesto nella camera del giovane, da lui stesso scritto, nella quale non solo si spiegavano i motivi del gesto ma anche la sua visione, razzialmente motivata, sulla bolla sociale apparentemente in crescita negli states. Quella della scrittura di un manifesto, negli ultimi anni, è pratica sempre più comune da parte di coloro che negli Stati Uniti vengono chiamati "terroristi interni".
Due le armi usate per compiere la strage: oltre al fucile d'assalto con il quale è stato aperto il fuoco sui tre afroamericani (due uomini ed una donna), anche una pistola, con la quale il vent'enne si è ferito mortalmente all'arrivo delle forze dell'ordine.
Lo sceriffo di Jacksonville, TK Waters, ha confermato ai giornalisti le motivazioni razziali dietro al gesto del giovane: "Questa sparatoria è motivata da ragioni razziali, l'attentatore odiava gli afroamericani".