Scontro Musk-Zuckerberg, niente combattimento in Italia, Elon: "Mark ha rifiutato l'offerta"

Rispondendo ad un commento del Ministro della Cultura Sangiuliano, il numero uno di Tesla ha confermato che il match tra i due miliardari non si terrà nel nostro Paese, per via del rifiuto del proprietario di Facebook

Il match più atteso del momento tra i miliardari Elon Musk e Mark Zuckerberg non si disputerà in Italia: niente Roma e niente Colosseo dunque. Il numero uno di Tesla ha risposto al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano in un commento di quest'ultimo sulla sua pagina ufficiale Twitter/X: "Voglio ringraziare il ministro per la gentilezza e la disponibilità nel voler organizzare un evento di intrattenimento, culturale e di beneficenza ma Zuckerberg ha rifiutato l'offerta". In un messaggio di qualche giorno fa Sangiuliano aveva scritto di aver avuto una "lunga e amichevole conversazione con Musk" per pianificare l'incontro con Zuckerberg.

Scontro Musk-Zuckerberg, niente combattimento in Italia, Elon: "Mark ha rifiutato l'offerta"

"Volevamo promuovere la storia dell’Antica Roma con il supporto di esperti e allo stesso tempo raccogliere soldi per i veterani americani e gli ospedali pediatrici in Italia. Zuckerberg ha rifiutato l’offerta perché non è interessato a questo approccio. Vuole solo combattere se è la UFC organizzare l’incontro. Io comunque sono sempre pronto a combattere", ha dichiarato Musk. Tra i due miliardari per ora c'è stata solo una sfida a distanza, con Elon, 52 anni, che continua ad allenarsi per i combattimenti praticando l'Mma (le arti marziali miste), mentre Mark, 39, è invece esperto di ju-jitsu, in cui ha anche gareggiato in vari tornei. Di recente Zuckerberg aveva anche fissato una data, quella del 26 agosto. Elon Musk, sul social di cui è proprietario, X, un tempo conosciuto come Twitter, ha scritto: "Il combattimento Zuck contro Musk sarà trasmesso in live streaming su X. Tutti i proventi andranno in beneficenza ai veterani". Il fondatore di Facebook, che oggi controlla il colosso Meta di cui fa parte Instagram ma anche Thread, social molto simile proprio al fu Twitter, ha risposto in maniera ironica: "Diretta streaming su X? Forse dovremmo affidarci a una piattaforma più affidabile che possa effettivamente raccogliere fondi per beneficenza". Il riferimento era al grande flop di maggio, quando il governatore della Florida, Ron DeSantis, scelse proprio una diretta streaming su Twitter pe annunciare la sua candidatura tra i repubblicani alla nomination per la presidenza degli Usa, ma le cose andarono malissimo, e la diretta dal punto di vista tecnico fu un fallimento.