Terremoto in Turchia, scossa di magnitudo 5.5 nella provincia di Adana, al confine con la Siria

Un sisma di magnitudo 5.5 ha colpito la provincia di Adana, alle 7:44 (ora italiana): non ci sono danni

La Turchia si è risvegliata con l'incubo del terremoto, a più di 5 mesi dal devastante sisma di inizio febbraio, che tuttora ha lasciato danni enormi alla popolazione e alle strutture locali. Il nuovo sisma, di magnitudo 5.5, comparso alle 8:44 (ora locale, mentre in Italia erano le 7:44), è durato però molto poco, appena 5 secondi, ma tanto è bastato agli abitanti della provincia di Adana, più precisamente nel distretto di Kozan, a far ritornare la paura della catastrofe di febbraio, dato che anche queste scosse si sono verificate nella stessa zona, al confine con la Siria, nel centrosud del Paese, e che allora avevano causato ben 50 000 morti e centinaia di migliaia di feriti.

Terremoto in Turchia, scossa di magnitudo 5.5 nella provincia di Adana: non ci sono danni

Nonostante la forte scossa di magnitudo, non ci sarebbero però danni rilevanti ad edifici e ad altre strutture, come confermato dal prefetto di Adana Suleyman Elban alla televisione di Stato, e al momento non sarebbero segnalati nè vittime e neppure feriti.                                                                                                                                                                              L'unico "piccolo incidente" segnalato dalle autorità è stato il crollo di un piccolo palazzo abbandonato, e che dunque non ha creato alcun tipo di danno a cose e/o persone: al momento la situazione pare sotto controllo e senza alcuna complicazione.    Subito dopo la prima potente scossa, verificatasi a circa 11 chilometri di profondità, ne sono seguite altre undici nei successivi minuti, ma essendo scosse di assestamento erano tutte di magnitudo inferiore (la più potente tra queste era di 3.2 gradi, mentre la più debole era di 2.5 gradi) e neanche queste hanno creato problemi nel luogo, salvo qualche piccolo spavento di una parte della popolazione che si era riversata in strada negli istanti successivi alle scosse.

Per fortuna loro il sisma comparso questa mattina era poca cosa rispetto a quello del 6 febbraio, che aveva invece un magnitudo di 7.8 e che, oltre all'alto numero di vittime, provocò anche il crollo di più di 300 000 edifici.