Patrick Zaki: “Io in politica? Solo per i diritti umani”; Le critiche sui social: "Non sa neanche l'italiano"

L'attivista ha promesso di fare visita alle scuole elementari che lo hanno sostenuto con delle lettere di incoraggiamento durante la sua incarcerazione

Patrick Zaki è diventato una celebrità a Bologna, e al suo ritorno in Italia ha ricevuto un caloroso benvenuto con molte persone che si fermavano a salutarlo. "Un'accoglienza veramente fantastica", ha dichiarato in un'intervista a Giusi Fasano. Riguardo alla sua esperienza in carcere in Egitto, ha ammesso che "non è stata una passeggiata. Ma sono stato fortunato perché ho ricevuto un sostegno incredibile e alla fine ce l'ho fatta. Adesso è il mio turno di fare la mia parte, e voglio farlo come attivista e difensore dei diritti umani. È la mia strada, è il mio futuro".

Patrick Zaki: “Io in politica? Solo per i diritti umani”; Le critiche sui social: "Non sa neanche l'italiano"

Dopo aver ricevuto la grazia dal presidente egiziano Al Sisi, lo studente si sta godendo la sua ritrovata libertà. Tuttavia, la sua scelta di rifiutare il volo di Stato e altre soluzioni proposte dal governo per il suo rientro in Italia ha attirato diverse critiche. Durante il ritorno e l'atterraggio a Malpensa, Patrick Zaki ha ringraziato il governo italiano per il ruolo nella concessione della grazia da parte del presidente Al Sisi. Questo ringraziamento, però, è stato considerato da alcuni come tardivo, scatenando aspre critiche. Fra queste, Francesca Chaouqui ha attaccato duramente Zaki su Twitter, definendolo "scostumato" e accusandolo di strumentalizzare politicamente il suo ritorno a casa, cosa che ha ritenuto inaccettabile da parte di qualcuno che non esprime gratitudine verso le istituzioni e il popolo che lo hanno sostenuto durante la sua detenzione.

Sulla polemica, Zaki ha affermato che per lui la questione è chiusa, avendo già ringraziato più volte il governo italiano, come riteneva giusto fare. Tuttavia, ha insistito sul fatto di voler rimanere indipendente e ha ribadito la sua intenzione di continuare la sua lotta come attivista e difensore dei diritti umani, nonostante eventuali critiche o divisioni politiche.

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha sostenuto che non si aspetta riconoscimenti da parte di Patrick Zaki e che il suo interesse era semplicemente garantire la sua liberazione.

Alla domanda su un ruolo in politica Zaki ha risposto: "No, ho ancora molto da imparare e fare. E se anche arrivasse una richiesta per un ruolo politico la utilizzerei sempre per la causa dei diritti umani. Anche tutta questa visibilità: voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto, e magari è in una cella da anni come prigioniero di coscienza. Non importa se nel mio Paese o altrove".

La visita nelle scuole elementari

Intanto l'attivista egiziano ha dichiarato di non aver ricevuto inviti da parte del governo italiano per visite ufficiali, quindi ha chiarito che non è previsto alcun evento del genere durante il suo soggiorno in Italia. 

Patrick Zaki ha parlato anche delle lettere ricevute in carcere da diverse scuole elementari italiane, scritte da bambini che gli hanno mandato "parole di incoraggiamento". Ha promesso di ringraziarli di persona e di visitare quelle scuole, accompagnato da Riccardo Noury di Amnesty International, non appena sarà possibile. L'attivista desidera parlare con questi bambini di diritti umani, poiché è convinto che la cultura dei diritti, la diversità e l'inclusione debbano essere insegnate fin dalla scuola per costruire un futuro migliore