L'origine neo-fascista e neo-nazista del Reggimento "Azov"
Si tratta di un'unità di volontari recentemente in organico alle Forze Armate Ucraine con funzioni militari e di polizia
Il Distaccamento autonomo operazioni speciali "Azov" o Battaglione "Azov", dal 2014 dopo la sua riorganizzazione interna alla milizia (gendarmeria) in qualità di Reggimento "Azov", è un'unità militare ucraina con gravi ombre originarie neo-fasciste e neo-naziste con compiti militari e di polizia. Trasferito nei quadri della Guardia nazionale ucraina in pieno autunno 2014 al fine di contrastare la guerriglia dei secessionisti filo-russi del Donbass. A causa del caos politico e istituzionale che si è venuto a creare in Ucraina dopo l'Euromaidan, con la deposizione di Viktor Janukovyč ed il suo governo, la perdita della Crimea seguita dall'annessione della regione alla Russia ed un aumento considerevole nelle diserzioni dell'esercito ucraino, ha portato le autorità governative ad avvalersi sempre più dell'utilizzo di gruppi paramilitari composti da combattenti provenienti da gruppi dell'estrema destra come l'Assemblea Social-Nazionale (ASN) e i Patrioti d'Ucraina, formando i cosiddetti "Battaglioni di volontari civili". Nell'aprile del 2014, questi "battaglioni" vengono regolarmente autorizzati dal Ministro dell'Interno Arsen Avakov, permettendo conseguentemente la costituzione di reparti paramilitari per un totale di circa 16000 uomini, affiancandoli all'esercito regolare. Essendo un reparto di volontari, per legge il battaglione "Azov" non poteva far parte delle Forze armate permanenti ucraine, nelle sue prime fasi viene quindi inquadrato nella Polizia. Il battaglione "Azov" è stato inizialmente una delle cinque unità paramilitari (unitamente ai battaglioni "Aidar", "Dnepr-1", "Dnepr-2" e "Donbass") composte anche da neo-fascisti e neo-nazisti provenienti da varie nazioni d'Europa, nelle prime fasi del conflitto è parte degli oltre quaranta battaglioni di volontari dislocati in tutto il territorio ucraino; inquadrati successivamente nella Guardia nazionale dell'Ucraina e finanziati dall'oligarca ucraino Ihor Kolomojs'kyj, già governatore di Dnepropetrovsk e ritenuto anche il finanziatore delle milizie nazionalistiche di Pravyj Sektor considerate le responsabili della strage di Odessa dove morirono quaranta persone. Il battaglione ha scaturigine a Urzuf, città costiera che si affaccia sul Mar d'Azov da cui prende il nome, a circa quaranta chilometri a sud-ovest di Mariupol' nell'oblast' di Donec'k. Ed è proprio a Mariupol' che avviene il battesimo del fuoco del reparto: la città costiera, che era stata precedentemente occupata dai ribelli secessionisti, viene riconquistata e poi dichiarata "Capitale provvisoria dell'Oblast' di Donec'k", in sostituzione della città di Donec'k ancora occupata dai secessionisti. Da allora in avanti, il battaglione "Azov" svolge un'intensa attività operativa contro le forze secessioniste dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck', sostenuta dalla Russia, partecipando a numerose operazioni militari come "battaglione speciale di polizia" sotto il controllo del Ministero degli Interni ucraino. In piena estate il battaglione "Azov" e i paracadutisti dell'esercito ucraino liberano la città di Mar"ïnka, occupata dalle forze secessioniste filorusse; nel settembre 2014 il battaglione "Azov" partecipa alla seconda battaglia di Mariupol' e, in seguito al cessate il fuoco della fine della stagione estiva, rimane sul fronte del Donec'k conducendo intense attività di bonifica da ordigni esplosivi e di ricognizione. Alla fine di settembre il battaglione "Azov" è incorporato nella Guardia nazionale dell'Ucraina e trasformato in unità militare regolare e permanente. Assieme all'altrettanto celebre battaglione "Donbass" e al DUK (Corpo Volontari Ucraini) è stato uno dei reparti militari di Kiev più intensamente impegnati nel conflitto. Nel gennaio 2015 il battaglione è elevato allo status di Reggimento Operazioni Speciali (Polk Osoblyvoho Pryznačennja) e intraprende un'intensa attività di addestramento e riorganizzazione, concentrandosi su attività di ricognizione, controguerriglia, operazioni speciali e bonifica da ordigni (EOD). Istituisce una compagnia corazzata (con carri T-72) e, in aprile, dei pezzi d'artiglieria. I componenti sono ora militari ucraini regolari, ricevono (maggio 2015) una paga mensile di 16.000 Gryvnie e sono sottoposti alla disciplina e ai regolamenti militari; strutture amministrative e addestrative vengono aperte a Kiev e a Urzuf, e tutto ciò, unitamente ai rifornimenti regolari di armi e materiali inviati dalla Guardia nazionale, aumenta notevolmente l'efficienza del reparto, che a maggio 2015 schiera oltre 1.000 uomini, impegnati a sorvegliare il fronte di Donec'k. Molti dei militari dell'"Azov" sono di origine russa. Durante l'invasione russa dell'Ucraina del 2022, il canale d'informazione bielorusso NEXTA riporta la consegna a Charkiv di missili anticarro NLAW al reggimento "Azov" da parte di istruttori Nato-Otan. Alla fine dell’inverno 2022 il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj conferisce il titolo di Eroe dell'Ucraina a Denis Prokopenko, comandante del Battaglione Azov, "per il coraggio personale e l'eroismo mostrato in difesa della sovranità statale e dell'integrità territoriale" durante l'invasione russa. Dal 2015 il Reggimento "Azov" ha forma e struttura tipiche della fanteria leggera; la transizione da unità di volontari (riconosciuta dal governo) in un reparto militare regolare permanente ha comportato l'adozione di procedure, regolamenti e standard del tutto identici a quelli dell'esercito. Le reclute sono sottoposte a una prima fase di selezione in un apposito centro di reclutamento a Kiev, quindi devono affrontare due settimane di selezione nel centro di addestramento situato nell'ex-complesso industriale "Atek", a Kiev. Gli aspiranti vengono assegnati ai reparti, dove vengono addestrati per mezzo di operazioni speciali, ricognizione, controguerriglia. I reparti di ricognizione e di bonifica ordigni (EOD) sono considerati l'élite del Reggimento e sono composti dagli elementi più esperti. Il Reggimento "Azov" è così composto: fanteria leggera, un reparto meccanizzato, una compagnia corazzata, artiglieria, genio, sanità, trasmissioni, secondo uno standard organizzativo tipico di tutti i reggimenti speciali ucraini. Il battaglione "Azov" è composto quasi totalmente da volontari provenienti da movimenti politici legati all'estrema destra ucraina, integrati da volontari provenienti anche da diversi paesi europei. Fonti del governo di Kiev negano che il battaglione "Azov" avesse espresso alla sua costituzione ideologie o posizioni ufficiali assimilabili al nazismo e, pur ammettendo che il reparto abbia accolto diversi volontari con dichiarate posizioni di estrema destra, nel 2015 hanno dichiarato che il 50-60% dei militari sarebbe politicamente neutrale. La formazione militare è oggi unita al Corpo Nazionale. Lo stemma del battaglione fa riferimento al Wolfsangel, che simboleggia una trappola per lupi. Sullo sfondo trova posto il “Sole Nero" (Schwarze Sonne), costituito dalla rotazione di una serie di simboli solari “svastiche”. Dal 2016 il Reggimento "Azov" viene addestrato e finanziato costantemente, come altri reparti delle forze armate ucraine, dagli Stati Uniti d'America.