Russia, Putin prende il controllo "temporaneo" delle filiali Carlsberg e Danone, aziende dei "paesi ostili": perdite di 1 mld di euro per la multinazionale francese

Mosca sequestra le filiali russe di Danone e Carlsberg: preoccupazioni per il clima degli affari

Vladimir Putin ha deciso di mettere sotto "gestione temporanea" le filiali russe di Danone, produttore di yogurt, e Carlsberg, società di birra, una notizia che ha sollevato preoccupazioni sul clima degli affari in Russia. Questa decisione è stata presa in base a una nuova regola introdotta all'inizio dell'anno, secondo cui il governo può sequestrare i beni di aziende di "paesi ostili".

Russia, Putin prende il controllo "temporaneo" delle filiali russe Carlsberg e Danone, le aziende dei "paesi ostili": perdite di 1 mld di euro per l’azienda francese

L'Agenzia federale per la gestione delle proprietà statali ha assunto il controllo del 98,56% delle azioni del birrificio russo Baltika, di proprietà di Carlsberg, e di decine di migliaia di azioni appartenenti a Danone. Questo provvedimento segue quanto accaduto lo scorso aprile, quando le filiali russe di Uniper, azienda tedesca, e Fortum, azienda finlandese, sono state prese sotto il controllo statale russo. Il decreto presidenziale del 25 aprile scorso che autorizza tale azione è stato pubblicato solo ieri, il 16 luglio, sulla gazzetta ufficiale russa.

Baltika, una delle principali aziende produttrici di birra in Russia con una quota di mercato del 30%, è ora sotto il controllo dello stato russo. Nel frattempo, Danone sta valutando le sue opzioni legali. Il mese scorso, Danone aveva annunciato di aver trovato un acquirente anonimo per l'attività, ma ora le prospettive di vendita diventano molto meno solide.

Carlsberg ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna informazione ufficiale dalle autorità russe, nonostante avesse firmato un accordo per vendere Baltika Breweries, la sua succursale russa, il mese scorso.

Emmanuel Macron si prepara a contattare il presidente russo

Entrambe le aziende stanno prendendo misure per proteggere i propri interessi. Danone ha affermato di prepararsi a prendere tutte le misure necessarie per proteggere i propri diritti di azionista e la continuità delle operazioni dell'azienda. Fonti affermano che Danone è in contatto con il presidente francese Emmanuel Macron e si sta preparando a scrivere una lettera al Cremlino. In Francia, il legame tra capitalismo e potere è noto, quindi non sorprende che Danone stia cercando sostegno a livello politico.

Nel frattempo, Carlsberg aveva annunciato a marzo la sua intenzione di vendere l'intero ramo Baltika, che impiega 8.400 persone. Tuttavia, l'operazione potrebbe essere ostacolata dalla recente presa di controllo da parte del governo russo. La decisione di Carlsberg di continuare le operazioni in Russia nonostante l'offensiva ucraina aveva già suscitato critiche da parte dell'Unione Europea.

Questa mossa del governo russo potrebbe comportare una perdita di fino a 1 miliardo di euro per Danone, una delle poche multinazionali rimaste in Russia durante la crisi ucraina. L'amministratore delegato di Danone, Antoine de Saint-Affrique, ha difeso la decisione di rimanere in Russia affermando che è stato “molto facile lasciarsi trascinare in posizioni demagogiche e in bianco e nero, ma alla fine la nostra reputazione dipende dal nostro comportamento”.