Beatrice Venezi, a Nizza "Tous Citoyens" per la censura: "È neofascista"; il direttore dell'Opera: "Artista di fama internazionale, concerto si farà"

A Nizza 12 associazioni di sinistra attaccano la direttrice d'orchestra italiana Beatrice Venezi, a causa del suo essere consigliera musicale del governo Meloni, e chiedono la censura del suo concerto di capodanno

Sono 12 le associazioni che in Francia hanno voluto far sentire la propria voce nel dibattito pubblico con una polemica che, tuttavia, ha trovato ben poco appoggio nel Paese d’oltralpe. L’argomento di discussione è stato, nonostante gli altri, numerosi, temi sul tavolo del dibattito pubblico francese, il concerto di capodanno che si terrà presso l’Opera di Nizza. In particolare, la direttrice di orchestra che il 31 dicembre accompagnerà la fine del 2023, l’italiana Beatrice Venezi.

La direttrice d’orchestra Beatrice Venezi attaccata da 12 associazioni di sinistra francesi: “È neofascista, si cancelli il suo concerto”

Peccato originale della donna, essere consigliere musicale nel governo di Giorgia Meloni, un affronto troppo grande per le democraticissime associazioni di sinistra (Association pour la Démocratie à Nice, Les Amis de la Démocratie, CDDF06, CGT MNCA, Comité antifasciste 06, EELV 06, Ensemble!-06, Nice au Cœur, Planning Familial 06, Roya citoyenne, Tous citoyens, e Le rassemblement citoyen Viva!), poco inclini a riconoscere i meriti artistici di una professionista di fama internazionale, nel caso in cui la sua postura politica risulti sgradita.

Pioggia, quindi, di accuse per la lucchese, tra le quali non manca quella, adatta ad ogni stagione, di essere fascista: “In un contesto di banalizzazione dell’estrema destra e del fascismo, l’invito rivolto alla signora Venezi a Nizza costituisce un gesto politico che contestiamo e denunciamo con forza”. Il comunicato con cui le associazioni hanno esplicitato il proprio dissenso alle autorità della città costiera, poi, continua lungo la linea classica degli attacchi al messaggio politico dell’esecutivo di cui Venezi è consigliera, un esecutivo “che pretende di limitare i diritti delle donne ed esalta valori come ‘Dio, famiglia, patria’, ereditati dall’ideologia di Mussolini”.

Sterili richieste di censura, il direttore dell’Opera di Nizza conferma che il concerto si farà

Non si fa attendere la risposta della battagliera direttrice d’orchestra, ormai abituata alle sterili critiche che l’attaccano sul versante politico ignorando completamente quello che è il motivo e lo scopo del suo impegno, la musica. “Il talento non si inchinerà mai davanti a dei miserabili”, scrive sui suoi social, sfogandosi poi con un liberatorio “che teste di c***”. Venezi non è nuova a questi attacchi. Sempre in Francia, a Limoges, nell’aprile scorso era stata contestata ad un suo concerto dai soliti “purissimi della morale”: all’epoca avevano intonato Bella Ciao e Bandiera Rossa durante la sua, decisamente più apprezzata dal pubblico, esecuzione della Donnambula di Vincenzo Bellini.

Ad intervenire nella discussione, comunque, sfatando i sogni di riduzione al silenzio delle associazioni, è il direttore dell’Opera di Nizza, Bertrand Rossi, che in un comunicato non solo ha confermato che il concerto del “talentuoso direttore d’orchestra italiano di fama internazionale” si farà, ma ha anche voluto ricordare, a quanti sembra soffrano di memoria a fasi alterne, che la musica è pensata proprio per superare le divisioni, contro ogni censura e boicottaggio: “La musica ha il potere di trascendere le divisioni e riunire le persone attorno a un'esperienza comune, è essenziale separare l'arte dalla politica. Come istituzione culturale, il nostro ruolo è promuovere la libera espressione artistica e creare un ambiente in cui tutti possano sentirsi a proprio agio e rispettati, indipendentemente dalle loro appartenenze politiche”.