Rivolte in Francia, 994 arresti non fermano la violenza, l’attacco di Macron ai social media e l’appello ai genitori: “Tenete i figli a casa”

Gli arresti non frenano la violenza. 994 persone sono state fermate per gli scontri in Francia, un terzo di queste sono giovanissimi che si organizzano sui social: Macron ha incontrato i responsabili della piattaforme Tik Tok e Snapchat, poi ha chiesto ai genitori di tenere i figli in casa

Prosegue la scia di violenza in Francia, per le rivolte scoppiate a seguito dell’uccisione di un 17enne a un posto di blocco dalla Polizia.

Scontri si sono verificati un po’ in tutto il paese con saccheggi, devastazioni e danni ad attività commerciali. A partecipare alle violenze, pare siano giovanissimi che organizzano raduni sui social e poi si ritrovano in strada, motivo per il quale Emmanuel Macron che nel suo discorso ha puntato il dito contro i social Tik Tok e Snapchat, ieri ha incontrato due rappresentanti delle rispettive piattaforme.

Il ministro dell’interno francese Gérald Darmanin ha fatto sapere che in tutto il Paese sono state arrestate 994 persone, un terzo di queste sono giovanissimi. A tal proposito il presidente Macron si è rivolto ai genitori con un appello, chiedendo letteralmente di tenere i figli in casa. Anche altre misure sono state adottate per arginare la partecipazione di ragazzini agli scontri: il governo ha ordinato l'impiego dei mezzi blindati, ha annullato concerti, eventi pubblici, feste di quartiere e nelle scuole, e ha accorciato alle 21 le corse degli autobus e dei tram.

Rivolte in Francia, continua la scia di violenza

La rivolta però, sembra non arrestarsi. Nella notte è stato dato fuoco al Municipio di Mantes-la-Jolie e altri saccheggi sono avvenuti a Parigi, mentre scontri tra manifestanti e polizia si sono verificati a Vénissieux e a Villeurbanne, nella periferia di Lione e nel centro di Grenoble e di Saint-Etienne dove sono stati presi di mira negozi di abbigliamento, di ottica e di telefonia, oltre a gioiellerie. 

Macron non dichiara lo stato di emergenza

Macron non ha tuttavia dichiarato lo stato d’emergenza come in tanti si aspettavano. Gli altri paesi europei stanno osservando quanto sta avvenendo in Francia e la Germania in particolare si dice “preoccupata”. Nel frattempo sono arrivate piogge di disdette in hotel e ristoranti proprio per il timore del protrarsi della guerriglia, la quale nata da un gruppetto alle banlieue, si è presto estesa in altre città.

Oggi a Nanterre sono in programma i funerali del 17enne ucciso dalla polizia. Le forze dell’ordine francesi, a seguito dell’episodio, sono finite sotto la lente di osservazione dell’Onu che ha chiesto alla Francia di “affrontare i profondi problemi di razzismo e discriminazione tra le sue forze dell'ordine”.