Brasile, Bolsonaro ineleggibile fino al 2030. La condanna del tribunale superiore elettorale per abuso di potere politico
L’ex presidente del Brasile è stato condannato anche per l’uso distorsivo dei media a fini elettoral
Ineleggibile fino al 2030. Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, non potrà essere eletto per otto anni. Il Tribunale superiore elettorale ha infatti condannato il leader sovranista per abuso di potere politico e per uso distorsivo dei media a fini elettorali. In seguito alla condanna è scattata l’ineleggibiltà. Con la condanna del Tribunale superiore elettorale cala il sipario di fatto su Bolsonaro, tagliato fuori dalle presidenziali del 2026 mentre la destra, orfana, cerca il suo nuovo delfino.
Bolsnaro: “Massacro contro di me”
L’ex presidente, visibilmente turbato dalla decisione, ha reagito in conferenza stampa proprio mentre il presidente del tribunale, Alexandre de Morais - da sempre suo nemico giurato - stava motivando il suo voto di condanna. “Alcuni settori della società e il Tribunale superiore elettorale hanno compiuto un massacro contro di me", ha gridato il leader ultraconservatore. "Ho rispettato la Costituzione, ho lavorato nel perimetro della legalità”, ha continuato in un intervento fiume, avvertendo che il Brasile "è sulla strada verso una dittatura”.
Cinque giudici hanno riconosciuto Bolsonaro colpevole di abuso di potere
Cinque giudici su sette hanno riconosciuto l'ex capo di Stato colpevole di abuso di potere e uso distorsivo dei media a fini elettorali. Mentre l'episodio della riunione con gli ambasciatori del luglio 2022, che ha portato Bolsonaro alla sbarra, è stata solo l'occasione da cui partire per esplorarne le responsabilità nelle trame cospirative, sfociate nell'attacco sovranista ai Palazzi della democrazia dell'8 gennaio a Brasilia. Tra i più duri nel motivare la condanna è stato il relatore del procedimento, Benedito Goncalves. In un'udienza durata oltre tre ore e dedicata esclusivamente alla sua esposizione, il magistrato ha fatto leva sul documento golpista ritrovato in casa dell'ex ministro bolsonarista, Anderson Torres, per sottolineare come il leader sovranista abbia "flirtato pericolosamente col golpismo", abbia spinto i suoi sostenitori verso "una paranoia collettiva", diffondendo "fake news".