Francia, sindacati di polizia Alliance e Unsa dichiarano guerra ai manifestanti: "Imporre l'ordine. È il momento di combattere questi parassiti"
Un comunicato stampa congiunto di due sigle sindacali della polizia francese scatena le tensioni oltralpe. Viene descritto uno stato di guerra nel quale il governo dovrebbe convincersi a sostenere le forze dell'ordine per fermare i "parassiti" (i manifestanti)
In una Francia devastata da 3 giorni di violenze si è appena abbattuta una notizia che, sicuramente, contribuirà in maniera non indifferente ad alzare ancora di più lo stato di tensione. Si tratta di un comunicato stampa diffuso da due delle principali sigle sindacali della polizia francese, l’Alliance Police Nationale e l’Unsa Police.
Il comunicato stampa dei sindacati di polizia in Francia accende ancora di più le tensioni
Poche righe, rivolte in parte alle istituzioni e in parte - con tono vagamente minatorio - ai manifestanti, che sono deflagrate in un dibattito pubblico già da sé più che mai teso.
Nella nota dei sindacati, in particolare, si denuncia la stanchezza delle forze dell’ordine nei confronti di non meglio identificate (non esplicitamente, almeno) “minoranze violente” e, soprattutto, di quello che viene descritto come un certo lassismo da parte del governo nel loro contrasto. I toni del messaggio diventano sempre più duri, riga dopo riga, fino alla macabra conclusione, nella quale viene evocato uno stato di guerra nel quale, scrivono minacciosamente i sindacati, il Governo dovrebbe rendersi conto che le forze dell’ordine rappresentano la resistenza.
Parole molto dure, che, più che rappresentare l’incontrollata emotività esplosa a causa di quanto sta succedendo negli ultimi giorni, testimoniano un malessere ed una scissione tra le diverse immagini della nazione francese in stato di ascensione da anni e, forse, oggi giunti al punto di rottura. Nessun commento al comunicato, per ora, da parte delle istituzioni, mentre sui social migliaia di internauti si dividono tra chi sostiene le parole dei sindacati e chi, al contrario, le denuncia quali attentato allo stato di diritto.
Di seguito, il testo del comunicato
Di fronte a queste orde selvagge chiedere la calma non è più sufficiente, bisogna imporla!
Ristabilire l’ordine repubblicano e mettere gli arrestati nelle condizioni di non poter più nuocere devono essere i soli segnali politici da promuovere.
Di fronte a queste atrocità, la famiglia della polizia deve essere solidale.
I nostri colleghi, come la maggior parte dei cittadini, non ne possono più dei diktat di queste minoranze violente.
Questo non è il momento dell’azione sindacale ma della lotta contro questi “parassiti”. Sottomettersi, capitolare e fare loro la cortesia di deporre le armi non sono le soluzioni adatte a questa grave situazione.
Deve essere adottato ogni mezzo per reinstaurare lo stato di diritto.
Una volta ristabilito, sappiamo già che rivivremo ancora quel caos che siamo costretti a subire da decenni.
Per queste ragioni Alliance Police Nationale e UNSA Police si assumono le proprie responsabilità e informano fin d’ora il governo che, alla fine, noi saremo nello scontro e senza concrete misure di protezione giuridica delle forze dell’ordine, di risposte penali adatte, di equipaggiamenti e appoggi, i poliziotti si giudicheranno all’altezza della considerazione portata.
Oggi i poliziotti sono in lotta perché noi siamo in guerra.
Domani noi saremo la resistenza ed il governo dovrà prenderne coscienza.