Bolsonaro, riprende il processo contro l'ex premier brasiliano: se colpevole, dovrà ricandidarsi nel 2034

Il 22 giugno c’è stata la prima udienza, oggi la seconda: il rischio per l’ex presidente del Brasile è quello di un’interdizione dalle cariche politiche di circa otto anni

Il processo a carico dell'ex premier brasiliano Jair Bolsonaro ex premier brasiliano, è ripreso oggi giovedì martedì 27 giugno presso la Corte suprema elettorale del Paese carioca e, dopo qualche giorno di pausa, è ricominciato nella giornata di oggi. È tutt’ora da vedere se Bolsonaro si presenterà considerato che nella prima convocazione in aula, trasmessa in diretta televisiva ha dato buca venendo ufficialmente rappresentato dal suo avvocato, Tarcìsio Vieira.

Processo a Bolsonaro, le accuse contro l'ex premier 

Le accuse per lui sono relative all’aver diffuso intenzionalmente informazioni false durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali, durante un incontro con un gruppo diplomatici stranieri, accusando le opposizioni di brogli elettorali, mai provati sino ad ora. Le elezioni furono poi vinte proprio dal principale partito di opposizione del Paese, il Partito dei Lavoratori, guidato da Lula (già presidente della Nazione sudamericana dal 2003 al 2011). 

Bolsonaro si difende: "Sono vittima di un’ingiustizia"


Se l’indagine in corso dovesse riuscire a provare la colpevolezza dell’ex premier, non ci sarebbe però alcuna condanna penale, ma solamente un’inibizione da qualsiasi incarico politico per un periodo di tempo di circa otto anni, che comunque impedirebbe a Jair di correre per le prossime elezioni, che si terranno nel 2026.

Si è parlato in questi giorni di una possibile discesa in campo della moglie, Michelle, proprio per la futura campagna elettorale, in caso di condanna ufficiale del marito. Lo stesso Bolsonaro ha però sempre respinto al mittente le accuse nei suoi confronti dichiarando di “non avere mai attaccato il sistema elettorale del suo Paese” ma stava soltanto “cercando di  spiegare il suo funzionamento, suggerendo come migliorarlo” (durante l’incontro con gli ambasciatori, ndr), rimarcando di essere stato “accusato ingiustamente”.

Oltre a questo processo, Bolsonaro è anche sotto indagine dalla magistratura del Paese per “istigazione alla violenza”, durante l’assalto al Parlamento dell’8 gennaio scorso, compiuto dai suoi sostenitori.