Yevgeny Prigozhin, chi è l’ex cuoco di Putin, ora capo della Wagner, che minaccia la Russia
Chi è l'uomo che dalla vendita degli hot dog è arrivato a guidare il gruppo paramilitare Wagner che ora minaccia la Russia
Accusato di ammutinamento e incitamento alla rivolta armata in Russia, Yevgeny Prighozin è la figura di cui si parla nelle ultime ore, a capo del gruppo mercenario Wagner che minaccia una marcia su Mosca.
Prighozin è nato a San Pietroburgo nel 1961 e la sua gioventù è segnata da espedienti criminali. Fu infatti arrestato per rapina e finì in carcere per qualche anno, fino al 1990, anno in cui, tornato libero in concomitanza con la caduta dell’URSS, iniziò a vendere hot dog.
Yevgeny Prighozin, dai panini alle cene di gala per Putin
Dai panini iniziò la sua carriera imprenditoriale nel mondo della ristorazione, arrivando a gestire numerosi ristoranti di lusso a San Pietroburgo. È stato in uno di questi che ha conosciuto Vladimir Putin, all’epoca vicesindaco della città.
Con l’ascesa di Putin alla presidenza della Russia, Prighozin iniziò a preparare le cene di gala per il presidente a Mosca: da qui divenne ufficialmente “il cuoco di Putin” e “chef del Cremlino”.
Il gruppo Wagner
Dopo diversi anni, nel 2014 ha fondato il gruppo paramilitare Wagner nel quale ha reclutato ex militari e poliziotti.
Il gruppo ha combattuto in numerosi conflitti in tutto il mondo e ha coadiuvato l’esercito russo sin dall’inizio del conflitto ucraino. I suoi combattimenti in tutto il globo gli sono valsi l’appellativo del gruppo mercenario più efficiente al mondo.
Nel 2018 il gruppo di Prighozin finisce nel mirino degli americani che lo accusano di aver finanziato la “troll farm” per influenzare le informazioni sulla vittoria di Donald Trump alle elezioni americane.
Subito dopo l’inizio del conflitto ucraino, Prighozin ha iniziato a reclutare nel gruppo Wagner anche ex galeotti e detenuti, con la promessa a questi ultimi di ridurre le loro pene se avessero combattuto al fronte per almeno 6 mesi.
L’uomo da venerdì sera minaccia la Russia e ha detto di avere 25mila uomini pronti a morire per il popolo russo.
Prighozin ha preso di mira il ministro della difesa russo Sergei Shoigu e i vertici dell’esercito russo accusandoli di corruzione e di aver bombardato i suoi miliziani (accuse smentite dalle istituzioni russe).