Sottomarino disperso, ossigeno finito: addio ai 5 passeggeri. Invani i soccorsi con il robot Victor6000. I bisnonni della moglie del Ceo di OceanGate erano morti abbracciati sul Titanic

L'ossigeno a disposizione dei passeggeri nel Titan era massimo fino alle ore 11 del 22 giugno 2023. Le ricerche erano state estese ed erano stati

L'ossigeno nel sottomarino scomparso il 18 giugno 2023 nell'Oceano Atlantico è finito. Di conseguenza i cinque passeggeri a bordo sono tutti morti. Il bitoscafo Titan della OceanGate Expeditions avrebbe dovuto portare gli esploratori a vedere il relitto del Titanic scomparso nel 1912 e posizionato a 3.800 metri di profondità. Tuttavia un'ora e 45 minuti dopo l'immersione si sono perse le sue tracce e nonostante le intense e vaste ricerche con mezzi sofisticati, il sommergibile non è più stato trovato.

I bisnonni della moglie del CEO di OceanGate morirono insieme sul Titanic nel 1912.

Sottomarino disperso, ossigeno finito: i cinque passeggeri sono morti. Il dramma degli ultimi minuti con eccesso di CO2

L'ossigeno a disposizione dei passeggeri del Titan durava solo 96 ore. Queste ore sono finite alle 11 di giovedì 22 giugno 2023. A causa tuttavia della paura che provoca un aumento del battito cardiaco e della respirazione, l'ossigeno sarebbe finito anche prima. Un aumento eccessivo di CO2 rispetto all’ossigeno peggiora la situazione psicologica dell’equipaggio, causando panico e un senso di soffocamento angosciante nel momento finale. Se anche ci fosse ancora un po' di ossigeno e il sottomarino venisse trovato proprio ora, comunque ci vorrebbero almeno quattro ore per le operazioni di salvataggio.

Non c'è più la possibilità, dunque, che i passeggeri possano restare in vita. L’imponente sforzo di ricerca e salvataggio doveva concretizzarsi entro le 11. Se nei giorni scorsi tutti si chiedevano quali fossero le condizioni dei passeggeri all'interno del mini-sommergibile, ora tutti si chiedono che cosa sia successo negli ultimi minuti di ossigeno a disposizione e dopo la fine dell'ossigeno. Lo scenario probabile, purtroppo, è quello del soffocamento. "La mancanza di ossigeno paradossalmente non è lo scenario peggiore – chiarisce Matteo Cerri, professore di Fisiologia dell’Università di Bologna — determinante per le dinamiche di fine vita è se si esaurisca l’ossigeno o aumenti troppo l’anidride carbonica (CO2). Un aumento eccessivo di CO2 rispetto all’ossigeno peggiorerebbe la situazione psicologica causando panico e un senso di soffocamento angosciante nel momento finale, perché l’aumento della CO2 viene percepito dal nostro cervello con un segnale estremamente ansiogeno ed è il motivo per cui si scatena la paura. Se l’ossigeno diminuisce prima che la CO2 raggiunga una concentrazione elevata, subentrerebbero prima un forte mal di testa, poi la sonnolenza e in seguito un progressivo addormentamento. Il nostro cervello non è “strutturato” per capire quanto ossigeno manca, può sembrare paradossale, ma è molto più “interessato” alla CO2, quindi se l’ossigeno scende ma la CO2 resta normale, la reazione del nostro sistema vegetativo non sarebbe così drammatica come con l’ipotesi contraria".

Se l'ossigeno finisse prima dell'aumento di CO2, dunque, la situazione sarebbe "migliore" perché una persona, anziché spaventarsi morendo soffocata, si addormenterebbe. La prevalenza di ossigeno o CO2 dipende "dai filtri utilizzati: è un problema per qualunque piccolo ambiente – spiega lo specialista —, l’attività di ripulitura dell’aria interna può dipendere dalla strumentazione elettronica a bordo, che potrebbe essere non funzionante, e dipende anche da quanto ossigeno era stato immagazzinato". 

I bisnonni della moglie di Rush morti sul Titanic nel 1912

Wendy Rush è la moglie di Stockton Rush, Ceo di OceanGate, la compagnia che opera Titan (lui è uno delle cinque persone a bordo). Il New York Times rivela che i bis-bis nonni di Wendy erano Isidor e Ida Strauss, che morirono insieme proprio sul Titanic. Lui era co-fondatore del grande magazzino Macy e insieme alla moglie si trovava a bordo del transatlantico in quel tragico viaggio inaugurale dell’aprile 1912. La coppia è persino immortalata nel film di James Cameron del 1997. Sono il marito e la moglie che si sdraiano abbracciati sul letto aspettando la morte, mentre l’acqua invade la loro cabina.

Agli Strauss era stata offerta una scialuppa di salvataggio, a lei in quanto donna e a lui come uomo di affari facoltoso ed ex membro del Congresso. Ma Isidor aveva rifiutato, dicendo che non se ne sarebbe andato prima che tutte le donne e i bambini fossero stati in salvo. A quel punto Ida non volle lasciare la nave senza il marito e rimase a bordo. Aveva dato alla sua cameriera una pelliccia di visone per riscaldarsi mentre saliva su una delle scialuppe.
Oggi Wendy Rush lavora con il marito come direttore delle comunicazioni di OceanGate.