Cisgiordania, bombardamenti israeliani su Jenin. 5 palestinesi uccisi e 60 feriti dai soldati dell’IDF
L'esercito israeliano ha lanciato un blitz contro la città cisgiordana di Jenin. L'Idf è intervenuta con bombardamenti ed elicotteri d'assalto: 5 i palestinesi uccisi e almeno 60 i feriti
Una giornata di sangue oggi in Cisgiordania, dove le forze armate israeliane hanno lanciato un’operazione di cattura nei confronti di 2 affiliati ad Hamas nascostisi nella città di Jenin. L’Idf ha colpito duramente un campo profughi palestinese, ricorrendo all’uso massiccio di elicotteri d’assalto e bombardamenti. Al termine delle violenze, sarebbero 7 i soldati israeliani feriti, almeno 60 i palestinesi. Tra i palestinesi si contano anche 5 morti.
Duri scontri a Jenin, 5 palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani
È dal 2000, l’anno della tristemente nota seconda intifada, che a Jenin, in Cisgiordania, Israele non lanciava un attacco di portata pari a quello di oggi, lunedì 19 giugno. Nelle prime ore del mattino, infatti, l’Israel Defence Force (IDF), l’esercito israeliano, è entrato con grande dispiegamento di uomini e mezzi nel campo profughi della città. I motivi del blitz verranno comunicati molte ore più tardi: dare la caccia a due presunti affiliati di Hamas, tra i quali spicca uno dei figli di Jamal Abu al-Hija, tra i principali leader dell’organizzazione nella regione. Quella che doveva essere un’operazione di “ricerca e cattura”, tuttavia, si è trasformata in pochissimo tempo in una vera e propria battaglia, per la quale ciascuna delle due parti ha chiaramente fornito la propria versione.
Secondo i palestinesi, quella israeliana è stata una consapevole, e deliberata, azione di guerra, mirante ad allontanare i mussulmani dall’area e promuovere ulteriormente la politica di espansione degli insediamenti in Cisgiordania. A questo proposito il Segretario Generale del Comitato Esecutivo dell’Olp, Hussein al-Sheikh, ha commentato: “Nei confronti del popolo palestinese è stata lanciata dalle forze degli occupanti una guerra aperta che è politica, di sicurezza ed economica. Siamo impegnati in una battaglia su più e di fronte all’aggressione è necessario mantenere l’unità del nostro popolo”.
Secondo Tel Aviv, invece, le violenze sono scattate a seguito di un folto lancio di ordigni esplosivi artigianali contro i soldati dell’IDF ed i loro mezzi, uno dei quali è rimasto danneggiato.
Allo scoppio degli scontri, tuttavia, Israele ha risposto con il pugno di ferro. Numerosi elicotteri d’assalto hanno scaricato diverse raffiche di mitragliatrice e missili sul campo profughi, mentre i mezzi blindati si allontanavano lentamente dalle stradine strette. Secondo diversi testimoni, la città sarebbe anche stata fatta oggetto di bombardamenti, non è chiaro se aerei o di artiglieria terrestre.
Dopo diverse ore di scontri, gli israeliani avrebbero concluso le operazioni di ritiro. Tra i palestinesi si contano 5 morti ed almeno 60 feriti, tra cui un fotoreporter. Di questi, almeno 18 sarebbero gravi. 7 invece i feriti israeliani, 2 soldati e 5 poliziotti, nessuno in maniera grave.