Brasile, Bolsonaro a processo il 22 giugno per abuso di potere: rischia ineleggibilità. Si temono tensioni nel Paese
L'ex Presidente del Brasile Jair Bolsonaro il 22 giugno sarà a processo per abuso di potere ed altre incriminazioni. Secondo molti osservatori, se fosse dichiarato ineleggibile si rischierebbero violenze
Il Presidente del Tribunale Superiore Elettorale (TSE) brasiliano, Alexandre Moraes, ha accolto le denunce presentate dal partito di Governo del presidente Lula contro Bolsonaro. Fissata quindi per il 22 giugno l’udienza che discuterà del supposto abuso di potere del conservatore, e che potrebbe addirittura portare alla dichiarazione di ineleggibilità alle prossime elezioni. Possibilità, questa, che rischia di deflagrare nel Paese, dove l’appoggio all’ex presidente resta ancora alto.
Bolsonaro sarà giudicato il 22 giugno per abuso di potere, rischia l’ineleggibilità
Settimane tese per la politica brasiliana, più che mai divisa dopo il rientro nella capitale Brasilia dell’ex presidente Bolsonaro, accusato di coinvolgimento nell’assalto al parlamento del Paese seguito alla vittoria di Lula alle elezioni del 2022. Oltre a questo, l’ex leader brasiliano è stato accusato dall’avversario Partito Democratico Laburista (PDT), di centro sinistra, di abuso di potere politico ed uso improprio dei mezzi di comunicazione.
Ad essere contestato è un incontro convocato nel luglio dell’anno scorso a Brasilia da Bolsonaro con diversi ambasciatori stranieri. Durante il meeting, pare, l’allora presidente avrebbe sollevato dubbi riguardo al sistema elettorale brasiliano, secondo il partito PDT di Lula andando ad incrinare il sostegno alla struttura democratica del gigante sud americano da parte della folta base elettorale del conservatore. In queste ore si è quindi espresso in materia il presidente del Tribunale Superiore Elettorale (TSE) Alexandre Moraes, che ha programmato per il 22 giugno la prima udienza.
La decisione di Moraes, che è anche uno degli 11 componenti della Corte Suprema e tra i più noti funzionari giudiziari brasiliani, potrebbe portare con sé un lungo strascico di tensioni nel Paese, visto che all’udienza potrebbe seguire l’espressione di ineleggibilità dell’ex presidente alle prossime elezioni. Una situazione, questa, molto difficile da gestire in una società nella quale, nonostante la sconfitta, Bolsonaro ha sfiorato il 50% delle preferenze nel ballottaggio con Lula. Non sono poi dimenticate, dagli apparati amministrativi, le immagini delle ali di folla che hanno accolto l’ex presidente al suo rientro dopo la fuga, ufficialmente un “ritiro per cure mediche”, negli Stati Uniti seguita all’assalto al parlamento.
Per adesso comunque il TSE tira dritto, presentando, oltre a quella di abuso di potere politico e uso improprio di mezzi di comunicazione, anche altre 15 accuse, di gravità minore, ma sufficienti a far ritenere l’espressione di ineleggibilità affatto impensabile.