Cina, Xi Jinping: "Dobbiamo prepararci agli scenari peggiori". Massima allerta a Taiwan e Washington
Il presidente cinese Xi Jinping lancia l'allarme sulla tenuta della Sicurezza Nazionale del Paese, annunciando la necessità di prepararsi ad affrontare "onde alte e mari in tempesta"
Continua a montare la tensione nel mar cinese meridionale. Dopo il video di un jet militare cinese che sfiora un bombardiere americano sui cieli dell’Indo Pacifico, sono ora le parole del presidente del gigante asiatico Xi Jinping a destare grande preoccupazione. Il leader della Repubblica Popolare, infatti, ha formalmente invitato gli apparati della Difesa di Pechino a prepararsi ad affrontare “lo scenario peggiore”. Una frase che non è passata inosservata, e che ha fatto alzare esponenzialmente il livello di allerta di Washington e alleati nell’area.
Xi Jinping alla difesa cinese: “Prepariamoci allo scenario peggiore”
Il leader cinese Xi Jinping ha richiesto formalmente ai vertici del comitato della Sicurezza Nazionale cinese di prepararsi agli “scenari peggiori” e a “mari in tempesta”. “La complessità e le difficolta delle prove alla Sicurezza Nazionale che stiamo affrontando sono aumentate esponenzialmente”, ha detto Xi ad una conferenza con esponenti di spicco del Partito Comunista cinese (PCC) tenutasi martedì a Pechino. “Dobbiamo adeguare il nostro pensiero ad una situazione di ‘scenario peggiore’ e prepararci ad affrontare le sfide di forti venti, onde alte e pericolosi mari in tempesta”. Una metafora di non difficile interpretazione, quella del più potente leader cinese dai tempi di Mao, che introduce esplicitamente il tema dello stretto di Taiwan nel dibattito interno al Partito riguardo la preparazione militare del Paese.
L’aumento delle tensioni nel mar cinese continuano a destare le preoccupazioni degli osservatori internazionali, con numerose esercitazioni navali cinesi a poche decine di chilometri dalle coste dell’isola contesa e i crescenti incontri ravvicinati nei cieli dell’indopacifico con velivoli militari americani. L’intenzione della dirigenza cinese, di fronte a quella che viene definita da Xi “una situazione complessa e grave”, è quella di accelerare quanto più possibile il processo di modernizzazione delle forze armate e delle loro capacità tattiche, nell’ottica di una crescente operabilità “in combattimenti reali ed uso pratico”, secondo una nota del PCC.
Il concetto di Sicurezza Nazionale, evidenziano molti analisti del dragone, è il mantra che, dalla sua presa del potere, ha rivestito ogni aspetto dell’azione governativa di Xi Jinping, dalla politica sociale, a quella economica o culturale. Una militarizzazione delle istituzioni la cui narrazione si è spesso accompagnata a quella di Taiwan quale semplice “isola ribelle” della Repubblica Popolare. Narrazioni maturate parallelamente nel corso di lunghi anni, e che sembrano essere giunte infine ad un punto di incontro. Se così dovesse essere, Taiwan potrebbe diventare il centro di qualcosa di più grande di una semplice questione regionale, qualcosa per cui Pechino non è ancora certa di possedere un complesso industriale-militare sufficientemente capace.