Nepal, il veterano di guerra britannico Hari Budha Magar scala l’Everest dopo aver perso entrambe le gambe in guerra
Il soldato britannico Hari Budha Magar compie un’impresa storica scalando l’Everest come primo doppio amputato. “Mi impegno per tutti i disabili"
L’ex soldato britannico Hari Budha Magar è stato accolto trionfante a Kathmandu, dopo aver portato a termine l’incredibile avventura sul Monte Everest, il più alto del mondo con 8.848 metri di altezza. L’uomo di 44 anni è un veterano dell’Afghanistan che ha combattuto nelle brigate Gurkha, unità speciale dell’esercito britannico. “Ce l'abbiamo fatta. Ho abbracciato gli sherpa e pianto come un bambino. Sono così felice", ha dichiarato il veterano arruolato nell'esercito britannico nel 1999.
Nepal, veterano di guerra scala Everest senza gambe: l'incidente nel 2010
Dopo aver concluso impresa sull’Everest, si sente di incoraggiare un pubblico intero. "Lo faccio per tutti i disabili, continuerò a impegnarmi per loro. Il mio obiettivo principale per il resto della mia vita sarà lavorare per sensibilizzare sulla disabilità", dice al suo arrivo a Kathmandu, dove lo attendono il ministro del turismo del Nepal, funzionari e sostenitori.
Sono parole incoraggianti, di effetto quelle che Magar pronuncia, che non passano inosservate di fronte al suo coraggio. “Non importa quanto grandi siano i tuoi sogni, non importa quanto sfidi la tua disabilità, con la giusta mentalità tutto è possibile. Quando le cose si sono fatte davvero difficili, è stato il pensiero della mia fantastica famiglia e di tutti quelli che mi hanno aiutato a salire sulla montagna che mi hanno spinto in vetta. Senza il supporto di tutti loro questa spedizione semplicemente non sarebbe stata possibile", afferma.
La scalata di Hari è stata resa possibile da un team di alpinisti nepalesi di livello mondiale, guidati da Expedition Leader. Per realizzare questa scalata, Hari è stata supportata da oltre 30 organizzazioni oltre a oltre 600 persone. Supporto per il quale è immensamente grato e senza il quale il tentativo non sarebbe avvenutoL’avventura intrapresa sull’Everest non è la prima per lo scalatore britannico, che già nel 2017 era diventato il primo doppio amputato sopra il ginocchio a scalare una montagna alta più di 6000 metri nelle Alpi.