Stoltenberg e Borrell: le dichiarazioni di due irresponsabili

Fino a quando l’Unione Europea continuerà a fare di tutto per suicidarsi?

Le ultime dichiarazioni di Jens Stoltenberg e di Joseph Borrell non hanno ricevuto l’attenzione che meritavano. Il Segretario Generale della NATO ha dichiarato che siamo a un passo dall’applicazione dell’articolo 5 del Trattato. Invocando l’applicazione di tale articolo, qualsiasi membro della NATO può costringere tutti gli altri a entrare in guerra. Infatti, i membri dell’Alleanza Atlantica “concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in Nord America, sarà considerato un attacco contro tutte”. Anche se l’Ucraina non è membro della NATO, è una Nazione amica e ciò (per Jens Stoltenberg) legittima l’applicazione dell’articolo 5. Ne consegue, che la NATO, anche se uno soltanto dei suoi membri invocasse l’applicazione di tale articolo, dovrebbe entrare in guerra.
Tra inviare armi e truppe e inviare unicamente armi c’è una differenza: nostri connazionali andrebbero a morire in guerra e le nostre basi militari diventerebbero bersagli per il nemico.
Auspicando che un membro della NATO invochi l’applicazione dell’articolo 5, Jens Stoltenberg continua a comportarsi come quel burattino che è, totalmente manovrato da Washington. Eppure, nessun politico autorevole ha criticato le sue dichiarazioni: tutti guerrafondai, coi morti degli altri.
Dal canto suo, Joseph Borrell ha dimostrato di essere peggio di un burattino. Per definirlo, non trovo altro che epiteti diffamatori, per cui mi astengo. In sintesi, ha minacciato l’India, colpevole di raffinare e vendere il petrolio della Federazione Russa. Memorabile la risposta ufficiale indiana: “Non abbiamo violato nessuna delle norme internazionali”: mi astengo dal tradurre in termini più coloriti.
Per Borrell, le sanzioni (e siamo all’undicesimo pacchetto) non funzionano (anche) per colpa dell’India e dunque minaccia ritorsioni da parte dell’Unione Europea.
Io, da avvocato internazionalista, mi domando sommessamente fino a quando l’Unione Europea continuerà a fare di tutto per suicidarsi. Credo che osservando l’Unione di oggi, persino i padri fondatori sarebbero entusiasti sostenitori della Brexit.
Statisti all’orizzonte non se ne scorgono. Nel prossimo meeting dei BRICS (a cui parteciperanno 81 Nazioni, complessivamente oltre il 40% della popolazione mondiale), è ipotizzabile che l’attacco agli Stati Uniti inizi a essere meglio delineato: l’abbandono del dollaro come moneta di riferimento degli scambi commerciali internazionali e la massiccia vendita di titoli pubblici americani da parte degli investitori stranieri porteranno a una crisi di portata planetaria. Stampare dollari non è una soluzione praticabile in eterno: il banco bara da sempre ma oggi lo fa in maniera maldestra e irresponsabile. Il sospetto è che la guerra sia come le risse nei saloon dei film western: un diversivo per salvare il baro.
di Alfredo Tocchi, 18 maggio 2023