Gary Prado Salmón, morto a 84 anni il generale boliviano che catturò Che Guevara

Gary Prado Salmón fu dichiarato "eroe nazionale" dal Congresso boliviano ma poi finì agli arresti domiciliari per un complotto golpista. È morto all’età di 84 anni per complicazioni renali

È morto all'età di 84 anni Gary Prado Salmón, il generale che catturò Che Guevara. Salmòn guidava la pattuglia nella selva boliviana quando andò in scena, l'8 ottobre 1967 la cattura del più famoso guerrigliero di sempre, che quando vide Prado dal vivo disse: "Non sparate, io sono Che Guevara e valgo più da vivo che da morto. Non si affanni capitano, è la fine. È finita". Un idolo per il suo Paese Salmòn, morto lo scorso sabato 6 maggio per complicazioni renali. "Ci lascia un’eredità di amore, onestà e coraggio. Era una persona straordinaria", ha scritto su Facebook il figlio Gary Prado Araúz.

Gary Prado Salmón, morto il generale che catturò Che Guevara

Che Guevara venne giustiziato il giorno dopo essere stato catturato mentre Salmòn fu nominato l'anno successivo "eroe nazionale" dal Congresso boliviano per aver fermato una "invasione straniera sovversiva". L'84enne soffriva di problemi di salute dallo scorso aprile ed il figlio ha dichiarato che si è spento mentre "era in compagnia della moglie e dei figli". In sedia a rotelle dal 1981 dopo essere stata accidentalmente colpito alla spina dorsale da un colpo di pistola, si ritirò dalla carriera militare nel 1988.

Sotto Evo Morales finì agli arresti domiliari per aver offerto il suo aiuto ad una cospirazione golpista e nel 2009 venne processato e condannato per terrorismo su denuncia del governo di sinistra incoraggiato la secessione del Paese durante la crisi politica. Solamente nel 2020 fu assolto.

Le dichiarazioni di Salmòn sulla cattura Che Guevara

La cattura del rivoluzionario argentino Che Guevara è l'azione che più lo ha reso orgoglioso. La cattura del "Che", divenuto celebre insieme a Fidel Castro durante la rivoluzione comunista cubana potrebbe essere stata ordita grazie ad un complotto organizzato dai suoi stessi amici, come dichiarava Salmòn: "Credo che l’abbiano mandato qui per sbarazzarsi di lui. Fidel già l’aveva spedito in Africa. A Cuba non lo tolleravano per quegli atteggiamenti violenti che aveva".

"Per i contadini erano stranieri, un’invasione di stranieri armati che voleva imporci un modello politico che non era quello che volevamo noi boliviani". Della sua cattura, il generale sottolineava di averlo catturato "vivo, sano. Quando sono tornato il giorno dopo ho scoperto che era stato giustiziato".