Ucraina, 20 carri armati italiani M109L spediti a Kiev non funzionano. Verranno mandati indietro

Sono cominciate a girare le dichiarazioni di un portavoce della difesa ucraino, secondo il quale 20 obici semoventi da 155 mm M109L forniti dall’Italia all’Ucraina, dovranno essere rispediti indietro perché non in grado di funzionare

Numerosi carri armati donati dall'Italia all'Ucraina non funzionano. La notizia è stata riportata dal Financial Times che ha pubblicato le dichiarazioni di un portavoce della difesa ucraino, secondo la quale 20 obici semoventi da 155 mm M109L forniti dall’Italia all’Ucraina, dovranno essere rispediti indietro perché non in grado di funzionare.

20 carri armati italiani M109L spediti a Kiev non funzionano. Verranno mandati indietro

Si tratta di mezzi prodotti dalla Oto Melara nei primi anni Novanta, tra i cingolati più diffusi all’interno dell’Alleanza atlantica durante la Guerra Fredda. Prima di essere inviati in Ucraina questi erano stati trasferiti nel 2002 in un deposito in provincia di Vercelli, insieme a circa altri tremila mezzi corazzati.

I pezzi d’artiglieria, secondo le indiscrezioni, facevano parte di un lotto giacente da diversi anni in un deposito all’aperto, erano stati rimessi parzialmente in pristino ma, per rendere la consegna il più celere possibile, avrebbero dovuto completare il processo di riparazione una volta giunti in Ucraina, tramite un kit di componenti che avrebbe dovuto essere fornito dagli Stati Uniti.

Ancora non è chiaro se le componenti richieste siano poi effettivamente arrivate in territorio ucraino. L'unica certezza ad oggi è che i semoventi dovranno necessariamente fare rientro nel territorio dell’Unione europea per completare la riparazione.

Le dichiarazioni di Austin sul sostegno della coalizione internazionale all'Ucraina

Nelle scorse settimane il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, aveva sostenuto che, ad oggi, la coalizione internazionale abbia fornito all’Ucraina aiuti per circa 55 miliardi di dollari. Ma per Kiev non è sufficiente. Almeno così era emerso dalle parole di Andrij Melnyk. viceministro degli Esteri ucraino il quale aveva affermato che l’Ucraina, per fronteggiare la Russia, avrebbe bisogno di "dieci volte di più". Aveva poi aggiunto: "Siamo grati ai nostri alleati per il loro aiuto militare, ma non è sufficiente". E poi sui 55 miliardi: "Sembra una cifra enorme, ma se pensiamo alla Seconda Guerra Mondiale, con cui purtroppo possono essere fatti numerosi paragoni, in quel caso nell’ambito del programma di prestiti Usa vennero forniti aiuti per oltre 50 miliardi di dollari. Oggi corrisponderebbero a 700-800 miliardi".