Corrado Zunino, l'inviato di Repubblica ferito da un drone a Kherson, in Ucraina. Morto il suo collaboratore Bogdan Bitik

Il giornalista del quotidiano italiano rimasto ferito "dopo che l'auto su cui viaggiava con il suo fixer è stata colpita". Il ministro degli Esteri Tajani ha rassicurato sullo stato di salute del giornalista

L'inviato di Repubblica Corrado Zunino è "rimasto ferito durante l'attacco di un drone a Kherson", in Ucraina. Lo comunica il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter, rassicurando sulle sue condizioni: "Sta bene ed è seguito dalla nostra Ambasciata a Kiev. Sono insieme al Ministro Kuleba che mi ha assicurato la collaborazione delle autorità ucraine. Ho espresso solidarietà al direttore Molinari", ha poi aggiunto. Ma le notizie peggiori arrivano dal suo collaboratore, Bogdan Bitik, coinvolto anche lui ed ucciso. Bitik lascia la moglie e un figlio.

Corrado Zunino, l'inviato di Repubblica ferito in Ucraina, a Kherson

Sul sito di Repubblica invece si legge: "Il nostro inviato Corrado Zunino è stato ferito oggi alle porte di Kherson dopo che l'auto su cui viaggiava con il suo fixer è stata colpita. Corrado è stato assistito e ricoverato all'ospedale civile di Kherson, per una ferita alla spalla". Zunino, 57 anni, di Genova è stato portato nell'ospedale cittadino con una ferita alla spalla. Kherson, sud dell'Ucraina, è una delle città più coinvolte nel conflitto. Sia Zunino che Bitik sarebbero stati vittime di un agguato ad opera di cecchini russi.

Una volta dimesso, Zunino tornerà in Italia. Sia il 57enne che Bitik viaggiavano indossando un giubbotto con la scritta "Press". Tutti e due sono reduci da mesi di lavoro come reporter nelle terre del conflitto ed entrambi erano fuori dall'auto quando sono stati raggiunti dai colpi, fatali per il collaboratore. Zunino si è invece faticosamente trascinato lontano dal veicolo mettendosi al riparo.

È stato prelevato da un'auto che si trovava in zona, probabilmente quella di un civile e portato all'ospedale di Kherson dove adesso è ricoverato. Il corpo di Bitik è invece al momento irrecuperabile in quanto la zona è occupata dalla presenza di cecchini. 

Zunino: "Bitik era un mio grande amico, dolore infinito"

Dall'ospedale di Kherson, Zunino ha commentato così la morte di Bogdan Bitik: "Ci hanno colpito, ho visto Bogdan a terra, non si muoveva, ho strisciato fino a togliermi dalla fila del fuoco. Ho corso fino a quando non ho incrociato un'auto di un civile. Ero pieno di sangue, mi sono fatto portare fino all'ospedale di Kherson. Ho provato più volte a chiamare Bogdan, non rispondeva, era un mio grande amico, è una sofferenza atroce".

La voce rotta dall'emozione racconta la dinamica di quanto accaduto: "Sto bene, ho quattro ferite, tre sono dovute a una caduta mentre scappavo, una, quella alla spalla, è dovuta al proiettile. Avevo il giubbotto antiproiettile, lo stesso proiettile che ha colpito me probabilmente ha centrato in petto il mio grande amico Bogdan Bitik".

Kuleba: "Pronto a collaborare con le autorità italiane"

Il ministero degli Esteri Dmytro Kuleba ha dichiarato: "Nel momento in cui ho appreso la notizia di questo evento infausto, ho contattato le nostre forze militari che mi hanno dato i dettagli del caso. Sono entrati in contatto con il giornalista e faranno tutto quello che possono per aiutarlo".

"Ai russi non interessa se sei russo, italiano o ucraino, loro semplicemente sparano".