Attentato in Russia a Tatarsky, i servizi segreti di Mosca: "Individuato un complice ucraino di Trepova"

L'FSB, il servizio di sicurezza della federazione russa, fa sapere di aver individuato uno dei complici di Daria Trepova nell'attentato contro il giornalista Tatarsky. Si tratterebbe di un cittadino ucraino con legami con Kiev

Il 2 aprile scorso una bomba detonata a San Pietroburgo ha ucciso il reporter russo Vladlen Tatarsky. Dopo l'attentato le autorità avevan arrestato una donna, Daria Trepova, come esecutrice dell'omicidio. Oggi i servizi di sicurezza russi (FSB) confermano di essere risaliti ad un complice della donna, l'ucraino Yuriy Denisov. Denisov, secondo l'FSB sarebbe fuggito all'estero il giorno dopo l'attentato.

L'FSB conferma che Daria Trepova avesse un complice

L’FSB, il servizio interno russo, ha fatto sapere che ci sarebbe “un gruppo di sabotaggio e terrorismo” ucraino dietro l’omicidio del reporter Vladlen Tatarsky. Il Comitato investigativo della Federazione Russa avrebbe infatti individuato un potenziale complice di Daria Trepova, la donna che il 2 aprile scorso aveva consegnato al giornalista una statuetta contenente esplosivo. Il complice della Trepova, continua la comunicazione dell’FSB, si chiamerebbe Yuriy Denisov, un cittadino ucraino classe 1987. Gli inquirenti ritengono che Denisov abbia fornito alla donna il busto di gesso, contenente esplosivo, tramite corriere.

“Il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb)”, continua la comunicazione delle autorità di Mosca “insieme al Comitato investigativo e alle autorità di polizia, ha stabilito che a organizzare l’attacco terroristico del 2 aprile 2023 a San Pietroburgo, che ha ucciso il corrispondente militare Vladlen Tatarsky e ferito oltre 50 persone, sono stati i servizi speciali ucraini e i loro agenti, anche tra i membri dell’opposizione russa nascosti all’estero”. Non è ancora chiaro se i “membri dell’opposizione russa” di cui parla il comunicato facciano parte del gruppo di Navalny, come avevano lasciato intendere in questi giorni varie fonti interne al Cremlino, o siano esponenti della stessa amministrazione russa, ipotesi, questa, ventilata recentemente dal comandante della Wagner, Prigozhin.

Denysov sarebbe fuggito in Turchia il giorno dopo l'attentato

L’FSB ha poi chiarito quale crede sia stato l’iter che ha portato all’attentato. “Denysov è arrivato da Kiev attraverso la Lettonia nella regione della capitale nel febbraio 2023 su richiesta dei servizi di sicurezza ucraini, dove ha raccolto informazioni sullo stile di vita e sui luoghi di residenza di Tatarky”, recita il comunicato “A tal fine, ha acquistato un’auto e affittato un appartamento vicino al luogo in cui viveva. Dopo l’attacco del 2 aprile, Denisov è volato dalla Russia alla Turchia passando per l’Armenia”.

Mosca chiede un mandato d'arresto internazionale

Al momento da Kiev non sono arrivati commenti sulle indagini dell’FSB. Nel frattempo, fanno sapere agenzie russe, Mosca ha avviato le procedure atte ad inserire Denysov nella lista dei ricercati internazionali.