Bomba a San Pietroburgo, morto in un bar il blogger militare russo Tatarsky: arrestata Daria Trepova

La presunta attentatrice avrebbe consegnato al blogger una scatola contenente un suo busto che è poi esploso. Ancora nessuna rivendicazione

Una bomba è esplosa nel bar nel centro di San Pietroburgo, dove ha perso la vita Vladlen Tatarsky, blogger militare russo. Ad essere sospettata dell'omicidio è una donna, già arrestata vale a dire Daria Trepova, 26 anni. L'episodio viene dai più paragonata all'attentato di Kiev ai danni di Daria Dugina, la figlia del filosofo e politologo russo Alexander Dugin. Tatarsky aveva appena ricevuto una statuetta quando una donna gli ha consegnato una scatola contenente un suo busto che è esploso poco dopo. Nella conta anche 30 feriti, di cui 24 ricoverati.

Bomba a San Pietroburgo, morto il blogger militare Tatarsky: arrestata Daria Trepova

È Daria Trepova la 26enne indagata per l'attentato in cui è morto il blogger nazionalista Tatarsky, il cui vero nome era Maxim Fomin. La donna era già stata arrestata in passato per aver partecipato a manifestazioni contro la guerra. Tatarsky, era un blogger molto famoso in Russia avendo accumulato circa 560.000 follower su Telegram. L'esplosione è avvenuta pochi minuti dopo che il russo ha ricevuto la statuetta che mostrava un soldato con l'elmetto.

Alla donna era stato espressamente chiesto dalle guardie di lasciare il cimelio alla porta, sospettando che potesse essere una bomba. Nulla poteva far sospettare ad un attentato considerando che i due stavano anche scherzando e ridendo. Ma una volta che Tatarsky lo ha poggiato sul tavolo, è scaturita l'esplosione. Le persone coinvolte sono state descritte come in preda al panico, alcune ferite da vetri in frantumi e coperte di sangue.

Russia: "Occidente difende reporter ma tace su Tatarsky"

La Russa tramite il portavoce Maria Zakharova ha reso omaggio alla caduta di Tatarsky, dichiarando che blogger come lui "sono difensori della verità" aggiungendo che la mancanza di reazione da parte dei governi occidentali "nonostante le loro preoccupazioni per il benessere dei giornalisti e della stampa libera parla da sola". Su Kiev invece "colpisce invece la sua reazione  dove i beneficiari delle sovvenzioni occidentali dimostrano una non celata gioia per l'accaduto".

Per Denis Pushilin, leader filorusso della provincia ucraina del Donetsk, l'Ucraina è il mandante dell'attentato: "È stato ucciso in modo vile. I terroristi non possono fare altrimenti. Il regime di Kiev è un regime terrorista. Deve essere distrutto, non c'è altro modo per fermarlo". Per Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, la morte di Tatarsky era una questione di tempo "come per lo scoppio di un ascesso maturo". "I ragni si mangiano a vicenda in un barattolo", ha aggiunto.