Trump incriminato, cosa succede ora? Il tycoon: "Procuratore Bragg pagato da Soros. Mi consegno martedì"

L'incriminazione di Donald Trump per il pagamento della pornostar Stormy Daniels fa la storia. La polizia teme rivolte nel Paese con uno scenario simile a quello del 6 gennaio

Donald Trump è stato incriminato dal gran giurì a New York: dovrà sostenere un processo penale che, forse, conta più di 30 diversi capi d'accusa per frode fiscale. Uno riguarda il versamento di 130 mila dollari alla pornostar Stormy Daniels attraverso il suo avvocato Michel Cohen: il pagamento è stato contabilizzato come spesa legale. Le conseguenze dell'evento sono sia a breve che a lungo raggio. 

Incriminazione Trump, cosa succede ora? 

Il voto per l'incriminazione dell'ex inquilino della Casa Bianca è arrivato a sorpresa per Donald Trump e il suo team legale. La prima reazione è stata di sconcerto e indignazione: "Alvin Bragg [il procuratore di New York, ndr] è stato scelto e pagato da George Soros ed è vergognoso. Invece di fermare l'ondata di criminalità senza precedenti che ha travolto New York, sta facendo il lavoro sporco di Joe Biden, ignorando gli omicidi, i furti con scasso e le aggressioni su cui dovrebbe concentrarsi". 

Il nulla osta all'inizio del processo non può, infatti, non avere ripercussioni politiche. "È una persecuzione politica e un'ingerenza nelle elezioni al più alto livello della storia", commenta ulteriormente Trump. 

Ciononostante l'ex presidente deve passare nelle maglie della giustizia perché così è stato deciso. Le sue prossime non sono ancora state rese certe, però uno dei suoi avvocati, Susan R.Necheles, citata dal New York Times, ha anticipato che il miliardario potrebbe consegnarsi già martedì prossimo alle autorità di Manhattan per la formalizzazione delle accuse a suo carico. 

Quando però l'ex presidente è chiamato a presentarsi alla procura non è reso noto per motivi di sicurezza. I dettagli devono essere definiti dal Secret Service con le autorità di New York. Il suo legale ha assicurato che si presenterà spontaneamente e si sottoporrà alle procedure del caso, dalle impronte digitali alle foto segnaletiche, esattamente come in un poliziesco. In tal caso dovrebbe essergli risparmiata l'umiliazione dell'arresto.

La principale preoccupazione nel Paese è lo scoppio di rivolte simili a quelle del 6 gennaio con l'assalto a Capitol Hill.