Ucraina, Peskov: "Germania parte attiva nel conflitto, pompa di continuo armi a Kiev"
Le dichiarazioni del Cremlino il giorno dopo l'arrivo dei Leopard 2 in Ucraina e dopo che il Bundestag è in procinto di aumentare da 2,2 a 5,4 miliardi di euro il fondo di bilancio per finanziare gli aiuti a Kiev
Il giorno dopo la notizia dell'arrivo dei 18 Leopard 2 in Ucraina, Mosca tramite Dmitry Peskov dichiara che la Germania è "parte attiva nel conflitto". Il portavoce del Cremlino ha spiegato come Berlino stia partecipando "attivamente alla fornitura di armi all'Ucraina", segnale che "aumenta direttamente il coinvolgimento tedesco nel conflitto". Un attacco diretto non indifferente: Peskov ha risposto anche ad un articolo dello Spiegel il quale indicava l'intenzione del ministero delle Finanze tedesco di chiedere al Bundestag un aumento da 2,2 a 5,4 miliardi di euro del fondo di bilancio per finanziare gli aiuti a Kiev. In poche parole, armi a non finire.
Ucraina, Peskov: "Germania parte attiva nel conflitto"
La decisione della Germania di aumentare l'assistenza all'Ucraina non è di buon auspicio. Nella giornata di ieri sono arrivati a Kiev i primi Leopard, i carri armati su cui negli gli scorsi mesi Berlino aveva fatto melina ma che poi aveva acconsentito a spedire. Specie dopo la pressione degli alleati Nato, tra cui gli Usa che invieranno in autunno gli Abrams. "In generale, queste relazioni lasciano molto a desiderare" e "tali azioni e decisioni non sono di buon auspicio", rincara Peskov.
Ucraina, ecco i Leopard
Nella giornata di ieri, via Berlino sono arrivati i Leopard, ben 18. I carri armati tanto desiderati da Zelensky sono pronti ad andare in scena per rinfocolare ulteriormente il conflitto e non saranno gli unici mezzi pesanti in arrivo in territorio ucraino visti i 40 carri armati Marder. I panzer sono arrivati due mesi dopo la decisione di Berlino, sostenuta dai membri Nato. Tra i Paesi che hanno aderito alla decisione di sostenere l'Ucraina nella guerra inviando carri armati di questo tipo ci sono Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Portogallo.
Per il Cremlino queste azioni non portano a nulla di buono, anzi. "La Germania prende una parte attiva nell’armare l’Ucraina, pompando il Paese con le armi. La Germania sta aumentando direttamente e indirettamente il livello del suo coinvolgimento in questo conflitto. Pertanto, tali azioni e decisioni non porteranno a nulla di positivo”.