Putin, mandato d'arresto della Corte penale internazionale per crimini di guerra. Mosca: "Non ha alcun significato"
La Corte dell’Aja accusa Putin di crimini di guerra per aver deportato bambini ucraini in Russia. Stessa decisione assunta anche per Maria Lvova-Belova commissaria di Mosca per i diritti dei bambini
Per il presidente russo Vladimir Putin è scattato il mandato d'arresto internazionale dopo esser stato accusato di crimini di guerra da parte della Corte penale internazionale dell’Aja. La decisione arriva dopo l'inchiesta avviata poche settimane dopo l'invasione. Oltre che per Putin, accusato di aver deportato migliaia di bambini ucraini in Russia, scattato il mandato di cattura per Maria Lvova-Belova. La donna è commissaria di Mosca per i diritti dei bambini. La giurisdizione della Corte non è riconosciuta dalla Russia.
Putin, mandato di arresto internazionale da parte della Corte penale internazionale
L'indagine su Putin si è conclusa dopo che investigatori e magistrati hanno battuto con forza su questo filone perché "bambini e adolescenti non possono essere trattati come bottino di guerra", spiegano. I tre giudici che hanno emesso la sentenza sono l’italiano Rosario Aitala, il giapponese Tomoko Akane e il costaricano Sergio Ugalde che hanno accolto le richieste del procuratore Karim Khan. Un filone che ha sempre avuto la priorità su tutto per la Corte penale.
Per la Corte, Putin è "presumibilmente responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle aree occupate dell'Ucraina alla Federazione Russa".
Lo scorso 16 marzo si è pronunciata anche l'Onu, probabilmente a già conoscenza dell'aria che girava dalle parti dell'Aja. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, Mosca avrebbe commesso "un numero considerevole di crimini di guerra in quattro regioni ucraine nelle prime settimane dopo l’invasione russa", e sono state specificate "situazioni esaminate riguardanti il trasferimento e la deportazione di bambini, rispettivamente all’interno dell’Ucraina e nella Federazione Russa" che "violano il diritto umanitario internazionale e costituiscono un crimine di guerra".
Mosca replica: "Per non non ha alcun significato"
Mosca ha già replicato alla recente sentenza tramite Maria Zakharova, dichiarando: "Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto divista legale".
Mandato di arresto anche per Maria Lvova-Belova
Maria Lvova-Belova è l'altro soggetto per cui la Corte dell'Aja ha emesso la sentenza del mandato di cattura. Il commissario russo per i diritti dei bambini è imputato di aver ordinato l’invio degli adolescenti e dei bambini nelle strutture controllate da Mosca sin dalle prime settimane dopo l’invasione dell’Ucraina e nel maggio 2022, aiutata dal capo del Cremlino che con un decreto avrebbe reso più semplici ed operative per far ottenere loro la cittadinanza russa. I minori, prima di passare all'adozione definitiva sarebbero prima stati inviata in dei campi di rieducazione russi.
I minori sarebbero inviati nei campi di rieducazione russi e poi affidati a famiglie per l’adozione definitiva.