Francia, riforma pensioni è legge senza voto del Parlamento. Le Pen: "Pronta mozione di sfiducia"
Le opposizioni protestano la scelta di Macron di scavalcare il Parlamento per l'incertezza di una maggioranza dei deputati. "Dimissioni, dimissioni, dimissioni", e "Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente"
Macron ha deciso di ricorrere all'articolo 49 comma 3 della Costituzione, ragion per cui la riforma pensioni in Francia, che prevede un innalzamento dell'età pensionabile, è legge. Tutto questo senza passare dal Parlamento mentre in tutto il Paese continuano le mobilitazioni e le proteste contro il governo. L'articolo verso il quale si è appellato il Parlamento, permette di approvare il testo senza passare, appunto dal voto a meno che una mozione di censura sia votata dalla maggioranza dei deputati, cosa che provocherebbe la caduta del governo.
Le opposizioni insorgono, e Le Pen annuncia già una "mozione di sfiducia", mentre il governo si rimangia la parola dopo che nella giornata di ieri, il portavoce del governo Olivier Veran dichiarava: "Non vogliamo il 49.3. Vogliamo trasformare la nostra maggioranza relativa in una maggioranza assoluta".
Francia, riforma pensioni legge senza voto del Parlamento
La decisione di non passare dal voto per Macron e per la Francia, riguardo la riforma pensioni, ha significato scavalcare il Parlamento. Dopo l'approvazione i deputati hanno intonato la marsigliese e proteste si sono alzate assieme a richieste di dimissioni. La riforma è stata approvata questa mattina dal Senato. In seguito doveva passare dal voto dell'Assemblea Nazionale, passaggio che non è stato fatto in quanto la mancanza di una maggioranza certa fra i deputati avrebbe potuto far decadere il testo.
Che ora è diventato legge. Il passo indietro è avvenuto quando dai Républicains, inizialmente favorevoli alla riforma, si sono tirati indietro. Mossa che avrebbe fatto propendere per una bocciatura del testo.
Gli oppositori, per protestare contro la riforma voluta da Macron, hanno intonato la Marsigliese all'ingresso della premier Elisabeth Borne in Assemblée Nationale. Anche quest'ultima ha sostenuto la tesi di Macron sulla mancanza dei voti, come si evince dalle sue parole: "C’è incertezza per pochi voti, non possiamo correre il rischio di veder crollare 175 ore di dibattito parlamentare", si è giustificata.
Cartelli bianchi con su scritto "No ai 64 anni", in riferimento all'età pensionistica prevista, sono stati innalzati, oltre a grida che recitavano "dimissioni, dimissioni, dimissioni", verso l'esecutivo.
Riforma pensioni approvata, le opposizioni preparano mozione di sfiducia
Dure le proteste dell'opposizioni in seguito alla riforma delle pensioni approvata che preannuncia un aumento dell'età pensionistica di due anni, dai 62 ai 64 anni. Il leader del partito socialista francese, Oliver Faure ha scritto su Twitter. "Quando un presidente non ha una maggioranza nel Paese, non ha una maggioranza all'Assemblea Nazionale, deve ritirare il suo progetto. L'Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente", mentre Marine Le Pen, presidente dei deputati del Rassemblement National, ha annunciato: "Depositeremo una mozione di sfiducia".
L'oppositrice di governo numero uno ha anche dichiarato la scelta di appellarsi all'articolo 49 un "fallimento totale".