Von der Leyen-Biden, accordo Usa-Ue su materie prime per batterie e incentivi green: patto in chiave anti-Cina
Oggetto dell'incontro alla Casa Bianca: ridurre influenza Pechino. Da minerali a tech, accordi Usa-Ue su diversi ambiti
Von der Leyen e Biden hanno raggiunto l'accordo su materie prime, batterie e aiuti alle industrie green. Usa e Ue siglano il primo patto in chiave anti-Cina, lanciando ufficialmente la sfida all'oriente. L'incontro andato in scena alla Casa Bianca tra la presidente della Commissione Europea ed il premier americano aveva anche il compito di stemperare le tensioni dovute al maxi piano di incentivi varato da Washington per attrarre investimenti. Incentivi che per Joe Biden non penalizzeranno le aziende europee.
Von der Leyen-Biden, accordo su materie prime per le batterie e industrie green
Il bilaterale tra von der Leyen e Biden aveva il compito di superare gli attriti che sono stati innescati dal varo dell’Inflation Reduction Act da parte di Biden. Alla fine con una nota congiunta, sia Usa che Ue annunciano l'accordo raggiunto: "Approfondiremo la nostra cooperazione sulla diversificazione delle materie prime chiave nelle catene di approvvigionamenti sulle batterie".
I negoziati avranno lo scopo di "rendere possibile che le materie prime estratte o lavorate nell’Unione Europea possano essere utilizzate negli Usa".
Usa-Ue, accordo su incentivi green
Usa e Ue hanno anche raggiunto un accordo sugli incentivi green, che verranno dati alle industrie ritenute “pulite”. Von der Leyen e Biden nel loro comunicato congiunto annunciano la decisione di lanciare il "Clean Energy Incentive Dialogue". Per la presidente si tratta di un "investimento massiccio", anche se dovrà esser trovato un punto d'incontro tra incentivi europei e americani. Se non ci si riuscirà "si annulleranno a vicenda", spiegano dalla Casa Bianca.
Rinnovato l'impegno a raggiungere un accordo sull’"acciaio e l'alluminio sostenibile" entro l’ottobre di quest’anno. "L'accordo garantirà la redditività a lungo termine delle nostre industrie, incoraggerà la produzione e il commercio di acciaio e alluminio a bassa intensità di carbonio".
Perché è un patto in chiave anti-Cina
Viene definito un patto in chiave anti-Cina perché la dipendenza da Pechino riguardo l'export di prodotti tech è ancora molto alta. Non solo. Nonostante Pechino non venga nominata nel colloquio avuto tra i due, è presente nel comunicato congiunto quando si parla della necessità di rafforzare la "sicurezza economica e nazionale". Un chiaro segnale di come anche l'Ue ora voglia inimicarsi il gigante asiatico, andando a costituire un grande blocco occidentale.
Non sorprende, considerando che Ursula von der Leyen è in corsa per la guida della Nato. La presidente della Commissione, totalmente filo-Usa dovrà però sperare che il mandato di Stoltenberg che scade a settembre 2023, venga prorogato fino al 2024. Stesso anno in cui scade il suo.