Ucraina, Papa Francesco: "Incontrare Putin? Disponibile. La guerra è mondiale: le potenze sono tutte invischiate"

Il Papa continua la battaglia contro la guerra e le armi: "È un mercato perché si vendono quelle vecchie, si provano quelle nuove". Ribadisce disponibilità a incontrare Putin

Papa Francesco ribadisce di essere pronto a fare da tramite per i negoziati nel conflitto russo-ucraino. Le sue parole chiedono pace e stop all'invio delle armi. "Putin sa che sono disponibile ad incontrarlo", ha dichiarato.

Papa sulla guerra in Ucraina 

Papa Francesco ha rilasciato un'intervista esclusiva Radiotelevisione Svizzera in occasione dei dieci anni di pontificato. Sarà trasmessa integralmente domenica 12 marzo, ma ora sono già disponibili alcuni stralci. Anche in quest'occasione il Santo Padre ha ribadito con fermezza la sua posizione verso la guerra in Ucraina e non solo. 

Ha iniziato dicendo: "Le guerre fanno male. Non c'è lo spirito di Dio. Io non credo nelle guerre sante".  Per lui ci sono molte popolazioni colpite da conflitti nel mondo, ora dimenticati, come  "Yemen, Siria, i poveri Rohingya del Myanmar". Secondo il Papa tutto il mondo è in fiamme, che sia perché scatena una guerra, perché la subisce o perché vi partecipa. 

Secondo lui siamo "in una guerra mondiale. È cominciata a pezzetti e adesso nessuno può dire che non è mondiale, Perché le grandi potenze sono tutte invischiate". In questo teatro, Kiev ora riveste una posizione speciale perché è "il campo di battaglia è l'Ucraina. Lì lottano tutti".

Papa pronto ad incontrare Putin dall'inizio del conflitto

In questa guerra "ci sono interessi imperiali, non solo dell'impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell'impero è mettere al secondo posto le nazioni", ha proseguito il Pontefice. In generale, per ogni conflitto, girano molti soldi per le armi: per questo lui ribadisce lo stop. 

Rammenta: "Un tecnico mi diceva: se per un anno non si producessero le armi sarebbe risolto il problema della fame nel mondo. È un mercato. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove". 

Alla domande del giornalista Paolo Rodari su cosa direbbe a Putin se lo incontrasse il Santo Padre ha risposto: "Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. È un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all'ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non è il momento. Putin sa che sono a disposizione".