Nuovo gasdotto Russia-Cina via Kazakhstan: Putin dirotta a Pechino le risorse naturali sanzionate
Bolat Akchulakov, il ministro dell'Energia del Kazakhstan, ha dichiarato che si è avviato lo studio di pre-fattibilità per il nuovo gasdotto transnazionale
Il ministro dell'Energia di Astana Bolat Akchulakov ha annunciato l'avvio degli studi preliminari per la costruzione di un gasdotto in grado di collegare Russia, Kazakhstan e Cina. Si intravede il desiderio di Mosca di trovare il prima possibile un mercato più ampio per l'esportazione delle materie prime sanzionate.
Nuovo gasdotto Russia-Cina
Bolat Akchulakov, il ministro dell'Energia del Kazakhstan, ha annunciato che QazaqGaz, la compagnia nazione del gas, e Gazprom, l'omonimo operatore russo, hanno iniziato lo studio di pre-fattibilità per una nuova via del gas che dovrebbe collegare la Russia alla Cina.
L'analisi preliminare deve decidere se sia possibile procedere alla costruzione. Il gasdotto dovrebbe passare per Kostanay fino a Ust-Kamenogorsk attraversando la capitale Astana, Pavlodar e Semey, nel Kazakhstan orientale. La costruzione di questo gasdotto frutterebbe un duplice introito per la Russia.
In primis, potrebbe fornire il gas alle regioni a Nord e a Est del Kazakhstan, ad oggi ancora poco gassificate. Attualmente infatti hanno accesso al gas circa 11,6 milioni di persone, pari al 59% della popolazione totale. In secondo luogo, questo gasdotto transnazionale permette al gas russo, ora sanzionato da Ue e Usa, di fluire in maggiore quantità in Cina.
Gas Russia in Cina
La Repubblica Popolare Cinese è uno dei maggiori importatori di gas al mondo e la Russia il maggiore esportatore. Fra i due Stati gli accordi per la fornitura di gas rivestono quindi anche un'importanza geopolitica. Nel 2014, ad esempio, Vladimir Putin e Xi Jinping hanno siglato un accordo trentennale che impegna la Russia a fornire alla controparte 38 miliardi di metri cubi (38 bmc) di gas all’anno a partire dal 2018.
In quell'occasione le due compagnie energetiche statali Gazprom e China National Petroleum Corporation (Cnpc) prospettavano di costruire un gasdotto in grado di collegare i giacimenti di Kovykta e Čajanda nella Siberia orientale ai principali centri costieri sul Pacifico. Gazprom si impegnava a investire 55 miliardi di dollari e Cnpc 20. Il sistema Power of Siberia, inaugurato nel 2019, non funziona però al 100% della sua efficacia.
Perciò, nonostante l'accordo preso, nel 2021 la Cina importava solo 16,5 bmc dalla Russia sul totale di 367 bmc. Nel 2021 l'Unione Europea ha importato ben 170 bmc dalla Russia, quindi l'aumento cinese dovrebbe quasi decuplicare per equiparare quello europeo. Nel 2021 l'Ue importava 45% del gas dalla Russia, mentre nel 2022 solo 7-8%.
Non è possibile sapere quale sia l'esatta importazione di gas russo in Cina perché Pechino dal 2022 ha smesso di pubblicare i dati.