Qatargate, Francesco Giorgi fuori dal carcere: domiciliari e braccialetto elettronico
Il compagno di Eva Kaili esce dal carcere e va ai domiciliari. Secondo alcune ricostruzioni avrebbe condiviso la cella con Panzeri
Nuova svolta nel caso Qatargate. Francesco Giorgi esce dal carcere viene posto ai domiciliari. È stato il tribunale di Bruxelles a confermare la custodia cautelare per l'ex assistente parlamentare di Antonio Panzeri, quest'ultimo ancora in carcere con un anno di pena da scontare. La detenzione del 35enne è stata sostituita con quella agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Rimane ancora dietro le sbarre la compagna Eva Kaili.
Qatargate, Francesco Giorgi esce dal carcere
Francesco Giorgi assieme ad Eva Kaili e ad Antonio Panzeri è indagato nell'inchiesta della Procura belga sul Qatargate, l'euroscandalo che ha travolto il Parlamento sulle mazzette ricevute dal Qatar ma non solo. Negli ultimi giorni sono stati arrestati anche gli eurodeputati Andrea Cozzolino e Marc Tarabella ma l'inchiesta si potrebbe allargare. La pubblica accusa non presenterà ricorso contro questa decisione, nel caso lo facesse lo stesso Giorgi comparirà davanti ai giudici entro quindici giorni.
Ma un altro retroscena arriva dagli Usa secondo cui sia Giorgi che Panzeri avrebbero condiviso per settimane la stessa cella del carcere di St Gilles a Bruxelles mettendosi così d'accordo sulle strategie difensive da attuare. Panzeri ha di recente tirato in ballo altri eurodeputati decidendo di collaborare con la procura belga: una decisione che è valsa anche la rinuncia dell'estradizione di moglie e figlia in Belgio. Né la procura né il carcere hanno finora commentato le voci provenienti dal Regno Unito.
Francesco Giorgi, in casa sua scoperti 150mila euro
Francesco Giorgi era stato arrestato lo scorso 9 dicembre in merito all'inchiesta sul Qatargate. In casa dell'ex assistente parlamentare di Antonio Panzeri erano stati scoperti 150mila euro in contanti che provenivano da Qatar e Marocco. È accusato di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio. È stato braccio destro dell'ex eurodeputato di Articolo 1 fino al 2019 quando quest'ultimo non fu più rieletto in Parlamento, ricoprendo poi l'incarico al fianco di Andrea Cozzolino del Pd.