Ue, leva obbligatoria in vista: troppe caserme vuote. Il modello? L'Ucraina di Zelensky

L'invasione russa fa salire il livello d'allerta. Diverse le proposte di reintroduzione della naja, il servizio militare obbligatorio: Svezia, Germania e Olanda ci pensano. E in Italia è pronto un disegno di legge

L'Ue potrebbe ripristinare la leva obbligatoria. A un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina, il numero crescente di caserme vuote fa salire la preoccupazione di non pochi governi. Fatta eccezione per Grecia, Lituania e Danimarca, infatti, nessun Paese Nato ha mantenuto in vita l'istituto della naja, il servizio militare obbligatorio.

Ue, leva obbligatoria in vista: troppe caserme vuote

L'invasione russa ha dimostrato che la guerra può bussare alla porta da un momento all'altro. E che dietro il vicino può nascondersi il più feroce dei nemici. Molti governi sembrano se ne siano ormai accorti: la Lettonia, per esempio, dal gennaio scorso ha riportato in vigore la leva obbligatoria dopo 15 anni dalla sua abolizione. Ma non è la sola, perché l'intenzione di tornare a investire nella naja ha fatto capolino in diversi angoli d'Europa. il neoeletto Ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, si è espresso così a riguardo: "Abolirla è stato un errore e potrebbe dimostrare l’importanza di queste istituzioni per il funzionamento della nostra società". 

Le stesse voci circolano già da un po' anche in Italia, dove il servizio militare obbligatorio ha trovato uno dei suoi fan più accaniti in Matteo Salvini: "Penso che un anno di insegnamento delle regole, della buona educazione e dei doveri formerebbe dei buoni cittadini" ha tuonato il Capitano della Lega. Non che ce ne fosse bisogno, perché ci ha pensato Ignazio La Russa a ventilare l'idea di un prossimo disegno di legge per la messa in campo di una mini-naja volontaria di 40 giorni. Lo scopo? "Imparare cosa è non solo l’amore per la Patria, ma il senso civico, il dovere che ciascuno di noi ha di aiutare gli altri in difficoltà" precisa il presidente del Senato.

Ue, leva obbligatoria in vista. Il modello? L'Ucraina di Zelensky

Nel frattempo, però, alcuni sono passati dalle parole ai fatti. La Danimarca, in cui la leva è già in vigore, sarebbe dell'idea di estenderla anche alle donne, mentre l'Olanda starebbe pensando a una soluzione sul modello svedese: nel Paese scandinavo, infatti, ogni anno vengono sorteggiati dai 4mila ai 5mila diciottenni per un addestramento militare di 11 mesi. 

Bastian contrario è invece la Polonia, che pure molto sta investendo in un massiccio programma di riarmo. "Solo i russi usano i cittadini come carne da cannone" è la sentenza di un generale delle forze armate polacche.

A mettere d'accordo tutti, però, potrebbe arrivare un provvedimento intermedio, come l'irrobustimento delle riserve nazionali sul modello della Guardia Nazionale statunitense. Si tratta di personale addestrato e pronto ad agire, composto sia da volontari che da ex militari che si tengono in allenamento; in Gran Bretagna una simile riserva supera già oggi le 200mila unità, mentre tanto la Francia quanto la Germania non vanno oltre le 40mila. L'Italia, invece, con le sue "forze di completamento volontarie" create in alternativa alla leva obbligatoria, tocca quota 17mila.