Qatargate, Panzeri e lo stop a Di Maio come inviato Ue nel Golfo: l'ex eurodeputato sosteneva Avramopoulos
Nelle nuove intercettazioni dell'euroscandalo spunta un nuovo caso. Panzeri e la "cricca" lavorava facendo pressioni su Borrell per bloccare la nomina di Di Maio e favorire l'ex commissario europeo Dimitri Avramopoulos
Antonio Panzeri prima di essere coinvolto nello scandalo Qatargate lavorava per bloccare l'incarico di inviato Ue nel Golfo Persico per gli approvvigionamenti energetici a Di Maio. Il favorito dell'ex eurodeputato che faceva pressioni su Borrell, secondo i pm era il greco Avramopoulos. Uno stile, come ammette Panzeri in un'intercettazione simile a quello utilizzato nel film "Ocean's Eleven", la banda guidata da George Clooney che svaligia un casinò di Las Vegas.
Qatargate, Panzeri lavorò per bloccare Di Maio e favorire Avramopoulos
Il metodo di Panzeri, che ha collaborato con i pm ricevendo uno sconto della pena ad un anno e la rinuncia della procura belga all'estradizione della sua famiglia, era sempre quello di sfruttare le amicizie coltivale negli ambienti di Bruxelles per un altro scopo: porre uno 'stop' all'incarico di inviato Ue di Di Maio, che sembra comunque andare scemando nonostante il consenso di Mario Draghi e dello stesso Borrell che insisteva tanto sul nome dell'ex ministro degli Esteri prima di ricevere la disapprovazione, anche sarcastica, degli stessi Paesi arabi, nonché del governo italiano.
L'ex commissario europeo Dimitri Avramopoulos era invece ben visto dalla "cricca" essendo peraltro in rapporti stretti con la Ong di Panzeri "Fight Impunity". Anzi, nei verbali viene definito "Membro onorario del board".
Avramopoulos e non Di Maio, la scelta di Panzeri: la ricostruzione
E pensare che sarebbe nato tutto per errore. Borrell avrebbe ricevuto un documento che non doveva arrivare al funzionario Ue. Il mittente, secondo quanto risulta dal verbale delle intercettazioni è Cristina Castagnoli, responsabile dell'Unità per la Democrazia e le elezioni del Parlamento europeo: una "nota interna confidenziale preparata da Francesco Giorgi" e preparata per il greco. L'ex assistente parlamentare di Panzeri, coinvolto nello scandalo delle mazzette ricevute dal Qatar, spiega a Panzeri lo sbaglio.
Una versione che viene accolta dalla polizia belga, ma i fari si accendono sul contenuto del documento. "Noi capiamo - è allora la versione che gli agenti danno del dialogo tra Panzeri e Giorgi - che vogliono sbarrare la strada a un certo Di Maio per favorire la nomina di Avramopoulos". Non solo. In un primo momento la polizia che "ascoltava" aveva avuto il sospetto che la persona di cui si parlava potesse essere David Borrelli, ex europarlamentare italiano. Per poi rapidamente convenire che si trattava effettivamente dell'Alto Rappresentante.