Terremoto in Turchia, Il presidente dell’Ingv: "Terra spaccata per 150km e Anatolia spostata di 3 metri"
Il numero 1 dell’Ingv, Carlo Doglioni sul terremoto: "È come se la Turchia si fosse mossa relativamente alla placca araba verso Sudovest"
Uno dei terremoti più violenti degli ultimi anni, il più forte "dal 1939" come dichiara Erdogan. La scossa di magnitudo 7.9 tra Turcia e Siria che ha provocato oltre 2000 morti, secondo Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv, Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia ha provocato uno spaccamento della terra per 150 km e l'Anatolia spostata di 3 metri. Un disastro immane che ha provocato vittime e feriti e che nelle prime ore del mattino ha spaventato anche il Sud Italia data l'allerta maremoto poi rientrata.
Terremoto in Turchia, "terra spaccata 150 km e Anatolia spostata di 3 metri"
Per l'esperto "il comportamento ‘epidemico’ è noto ma il sisma interessa una struttura lontana dalla faglia italiana. Ciò non significa che non dobbiamo tenere alta l’attenzione perchè il nostro Paese presenta zone con una vitalità geologica sempre presente. Dopo la scossa di magnitudo 7.9 ne è sopraggiunta un'altra di 7.5. "Al momento la faglia si è chiusa – spiega l’esperto – si tratta di una faglia trascorrente (una frattura verticale con movimento orizzontale, ndr) con la placca araba che scivola lateralmente rispetto alla faglia euroasiatica".
Doglioni è sicuro che un sisma simile non interesserà il nostro Paese: "Teoricamente queste magnitudo in Italia non dovrebbero arrivare, non abbiamo evidenze per dire che da noi ci saranno delle scosse, anche se l’Italia è un paese sismico e all’Ingv registriamo continuamente delle scosse di terremoto", aggiunge.
Spostamento dell'Anatolia di 3 metri
Il numero dell'Ingv va poi nello specifico: "Quella che noi chiamiamo la placca araba si è mossa di circa 3 metri lungo una direzione Nordest-Sudovest rispetto alla placca anatolica; parliamo di una struttura nell’area di confine tra questo mondo, quello della placca araba, con quello della placca anatolica. Le stime parlano di una "faglia si è attivata per almeno 150 chilometri con uno spostamento anche superiore ai tre metri. È successo tutto in alcune decine di secondi, irradiando questo terremoto di magnitudo di 7.8,-7.9, un terremoto che viene chiamato maggiore".
In poche parole "è come se la Turchia si fosse mossa relativamente alla placca araba verso Sudovest”. Uno scenario terrificante ma non sorprendente dato che la zona in questione è una delle più a rischio sismico del Mediterraneo. Oltre a morti e sfollati il terremoto di magnitudo 7.9 ha interessato edifici e costruzioni dell'antichità, ridotte in un cumulo di macerie.