Iran: Khamenei grazia migliaia di detenuti, ma nel mirino della polizia altri due giornalisti
La Guida suprema della Repubblica islamica libera “decine di migliaia” di persone, ma non quelli accusati di spionaggio. Gesto più che altro simbolico per l’anniversario della rivoluzione iraniana
Appare più una mossa di propaganda quella dell’Ayatollah Ali Khamenei che fa sapere di aver concesso la grazia a ''decine di migliaia'' di detenuti nelle carceri iraniane.
La liberazione avviene, infatti, in concomitanza del 44esimo anniversario della rivoluzione iraniana del 1979, quando i religiosi presero il potere a Teheran.
Ma mentre la Guida suprema della Repubblica islamica si accinge a celebrare l’evento rilasciando i detenuti, la polizia ha arrestata un'altra giornalista e un altro collega viene condannato a un anno di carcere.
Iran, grazie per ''decine di migliaia'' di carcerati, ma non se accusati di spionaggio
Tra le ''decine di migliaia'' di persone chiuse nelle carceri di Teheran che torneranno libere, ci sarebbero molti dei manifestanti arrestati nel corso delle proteste antigovernative esplose dopo la morte nello scorso settembre di Mahsa Amini, la 22enne morta dopo il suo arresto per non aver indossato correttamente il velo islamico.
Ma la grazia non sarà concessa a tutti. La libertà la otterranno ''i detenuti che non sono stati accusati di spionaggio a favore di agenzia straniere, di avere contatti diretti con agenti stranieri, di aver commesso omicidi volontariamente, di aver distrutto proprietà dello stato o di essere stati querelati da un privato”. Ciò in base a quanto diffuso dai media, che riprendono la tv di Stato iraniana.
L’Agenzia di stampa della Repubblica Islamica, l’Irna, rivela che la proposta della liberazione dei manifestanti è stata avanzata dal capo della Magistratura Gholamhossein Ejei che, in una lettera destinata al leader iraniano, avrebbe affermato: “Durante le recenti ‘rivolte’ alcuni giovani hanno intrapreso azioni scorrette dopo la propaganda dei nemici. E ora che i complotti dei nemici stranieri e dei gruppi antirivoluzionari sono stati rivelati, sono pentiti e chiedono perdono”.
Iran, liberi i manifestanti, arrestata una giornalista e ne condanno un altro
La polizia di Teheran ha arrestato ieri un’altra giornalista. Si tratta di Elnaz Mohammadi che lavora per il quotidiano riformista Ham Mihan. Un altro giornalista, Hossein Yazdi, in carcere dal 5 dicembre scorso, è stato invece condannato a un anno di prigione.
Elnaz Mohammadi è la sorella di un’altra reporter già arrestata per aver diffuso la notizia della morte di Mahsa Amini, che ora rischia la pena di morte accusata di “propaganda contro il sistema e cospirazione contro la sicurezza nazionale”.