Iran: il regista Jafar Panahi scarcerato su cauzione dopo due giorni di sciopero della fame

Il regista iraniano è stato rilasciato su cauzione dopo sette mesi di carcere per "propaganda contro il sistema"

Dopo aver cominciato, due giorni fa, uno sciopero della fame, il regista iraniano Jafar Panahi è stato liberato su cauzione.

Lo ha annunciato l'Ong CHRI di New York. A confermarlo anche una telefonata della moglie del regista, Tahereh Saeidi, al critico cinematografico Mansour Jahani in cui la donna racconta che la liberazione del marito è avvenuta grazie agli sforzi degli avvocati.

Anche il giornale iraniano Sargh avrebbe pubblicato una foto di Panahi mentre usciva dal carcere di Evin di Teheran.

La scelta di Panahi di cominciare uno sciopero della fame è stata dettata dalla volontà di protestare "contro i comportamenti disumani e illegali della Repubblica islamica e la presa di ostaggi", come ha definito i prigionieri politici in Iran.

Il cineasta era stato rinchiuso dietro le sbarre sette mesi fa dopo essere stato condannato a sei anni di reclusione per "propaganda contro il sistema". L'accusa nei suoi confronti era quella di aver divulgato messaggi anti-governativi attraverso i suoi film. Per questo gli era stato anche vietato di girare altri film.

Jafar Panahi, il regista iraniano arrestato per le proteste anti-governative

Jafar Panahi è considerato uno dei più influenti cineasti iraniani. Con il suo primo lungometraggio “Il palloncino bianco” del 1995 ha vinto la Caméra d'or al Festival di Cannes, il primo premio di rilievo vinto da un film iraniano.

La sua carriera di cineasta è proseguita ottenendo ulteriori riconoscimenti internazionali, ma in Iran i suoi film sono stati spesso banditi e gli sono costati diversi arresti fino al 2010, quando finisce definitivamente in carcere con la moglie, la figlia a altre 15 persone con l’accusa di propaganda contro il governo. Alla fine dello stesso anno viene condannato a sei anni di prigione, assieme al divieto di dirigere altri film per 20 anni e di lasciare il Paese.

Nonostante il divieto, e in attesa dell'Appello, Panahi ha continuato a girare film che sono stati recapitati all’estero di nascosto ottenendo nuovi riconoscimenti cinematografici.

L'11 luglio del 2022 viene arrestato di nuovo. Oggi la sua liberazione.