Incontro Blinken–Xi a Pechino domenica: sul tavolo l’equilibrio dei rapporti tra i due Paesi

Due giorni di appuntamenti strategici per il Segretario di Stato americano, il primo in sei anni a incontrare il presidente cinese

Antony Blinken sarà il primo segretario di Stato americano in sei anni a incontrare il presidente cinese Xi Jinping e il primo membro dell’entourage di Joe Biden a mettere piede in Cina. La visita a Pechino, in programma nei giorni di domenica 5 e lunedì 6 febbraio, sembra essere il diretto risultato delle intenzioni mostrate dai due capi di Stato nell’incontro di novembre a Bali, in cui si era insistito sulla necessità di stemperare il clima di tensione tra le due superpotenze.

Incontro Blinken-Xi a Pechino domenica


Blinken dovrà osservare una scaletta piuttosto serrata: oltre al presidente, sono previste strette di mano con il Consigliere di Stato Wang Yi e con il Ministro degli Affari Esteri Qin Gang, precedentemente ambasciatore cinese negli Usa. Si tratta di appuntamenti dalla notevole valenza strategica, che preludono a una fase di rilassamento dei difficoltosi rapporti tra le due Nazioni negli ultimi tempi, messi a dura prova dalla pandemia di Covid-19; dopo Blinken sarà la volta di Janet Yellen, Segretario Usa al Tesoro, attesa in Cina a 2023 inoltrato.


Al netto delle intenzioni, tuttavia, le relazioni tra Stati Uniti e Cina rimangono minate da un preoccupante grado di instabilità, facendo dell’attuale il peggiore scenario dai primi passi diplomatici mossi nel lontano 1979. I vertici della tensione si sono toccati ad agosto, quando alla visita della Portavoce della Casa Bianca Nancy Pelosi a Taiwan il governo cinese ha risposto con imponenti mobilitazioni militari, facendo presagire l’imminenza dello scoppio di un conflitto. Preoccupazione, questa, ingigantita da un report trapelato recentemente dall’interno del Pentagono e recante la notizia, subito smentita, dell’inizio delle ostilità fissato al 2025.

Blinken a Pechino: obiettivo colmare le divergenze tra i due Paesi


Le divergenze tra i due Paesi, del resto, non si limitano alla questione taiwanese. Washington guarda di sbieco la mancata condanna cinese dell’invasione russa in terra ucraina e la corsa al nucleare di Xi-Jinping, mentre Pechino non tollera che Biden ostacoli il proprio progetto di far scorta di tecnologie avanzate di fattura americana, semiconduttori in primis. Risale, infatti, a pochi mesi fa l’accordo tra Usa, Paesi Bassi e Giappone per limitare la vendita di dispositivi per la messa punto dei chip alla Cina, e a una settimana fa l’intesa tra Stati Uniti e India allo scopo di contrastare la crescita cinese a colpi di iniziative tecnologiche.