UE, Gentiloni: “Certo di raggiungere accordo su patto stabilità. Proposte credibili ed equilibrate”
Il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni si dice ottimista sul raggiungimento di un’intesa relativa alla riforma del patto di stabilità. Ok a regole comuni per diminuire il debito pubblico, ma con possibile differenziazione tra gli Stati.
Il commissario Ue Paolo Gentiloni è certo che si troverà a breve un accordo sulla riforma del patto di stabilità. Un accordo che parte dalle proposte della Commissione Europea che definisce “credibili ed equilibrate". L’occasione per parlare del futuro della governance economica dell’area Ue è stato un incontro con il Ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, a margine di una visita al Jacques Delors Centre di Berlino.
Durante la conferenza stampa, Gentiloni e Lindner hanno anche affrontato il tema delle azioni europee all'Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden. Sul punto, “serve una nuova politica industriale”, ha detto il Commissario Ue, ma per il Ministro tedesco non serve un Next GenerationUe 2.
UE, Gentiloni: “Lavoriamo con Berlino per raggiungere una visione condivisa”
Sul tavolo della Commissione Europea ci sono “proposte credibili ed equilibrate" per riformare il patto di stabilità dell’area UE in modo da ridurre il debito pubblico degli Stati membri e rimettere a posto le contabilità fiscali. Del resto, una governance economica è necessaria proprio perché “avremo livelli di debito più alti" nei prossimi anni, ha sottolineato Gentiloni, e saranno indispensabili "molti più investimenti".
Il Commissario europeo all’economia e il Ministro delle Finanze tedesco si sono confrontati sulle nuove regole da attuare e, nonostante la differenza di vedute su alcuni aspetti, Gentiloni si dichiara fiducioso che dopo l’incontro di oggi, Berlino darà il suo appoggio per raggiungere un’intesa e “una visione condivisa” sulla riforma del patto di stabilità.
Uno dei punti cardine della riforma è l’applicazione uniforme delle regole sull’intera zona UE, anche se Gentiloni non esclude una differenziazione in base alla situazione dello specifico Paese. "Ascolto appelli – ha detto – affinché le norme vengano applicate allo stesso modo a tutti gli Stati membri. E sono d'accordo. Tuttavia, la parità di trattamento non esclude la differenziazione tra gli Stati membri, in linea con la loro situazione, attuale e prospettica, del debito pubblico, e all'interno di un quadro di requisiti comuni per l'aggiustamento fiscale”. Inoltre, “ciò che conta per la sostenibilità del debito è che gli Stati membri riducano l'incidenza del debito pubblico in modo realistico, graduale e duraturo. È la traiettoria che conta", ha aggiunto.
D’altra parte, il ministro delle Finanze Lindner ha esposto i suoi dubbi in merito alla capacità delle proposte della Commissione di ridurre il rapporto tra debito e Pil e punta, invece, su “regole comuni”. “Ci piacerebbe mantenere un approccio basato su regole multilaterali invece di una sorta di negoziato bilaterale tra la Commissione e gli Stati membri", ha dichiarato. Quello che secondo il Ministro tedesco andrebbe evitato sarebbe proprio la "bilateralizzazione" dei negoziati tra la Commissione UE e gli Stati che hanno come oggetto percorsi “su misura” della riduzione del debito per ogni Paese”.
UE, Gentiloni: “serve nuova politica industriale” per contrastare gli effetti dell'Inflation Reduction Act
“L'Europa deve rispondere alle "sfide" di oggi "con una nuova politica industriale. Con l'eolico offshore, abbiamo dimostrato di poter essere un leader globale nelle tecnologie pulite. Ora dobbiamo fare lo stesso in altri settori strategici, come solare, idrogeno, batterie e semiconduttori", ha affermato Gentiloni. "La ricerca e gli investimenti in nuove tecnologie pulite – ha continuato – possono aumentare la produttività e portare a una crescita più forte e più sostenibile. L'Ue deve rimanere all'avanguardia in queste innovazioni, se vuole rimanere un attore industriale globale”.
Mercoledì, intanto, saranno presentati maggiori dettagli sul piano industriale del Green Deal, che prevede anche un riesame delle norme degli aiuti di Stato e la possibile creazione di un nuovo Fondo di sovranità europeo per sostenere gli investimenti nelle tecnologie pulite, così come proposto dalla Presidente UE Ursula von der Leyen".
Sul punto, però, il Ministro Lindner non è “convinto che servano ulteriori strumenti finanziari" europei per rispondere all'Inflation Reduction Act statunitense. "Ai miei occhi – ha aggiunto – Next Generation UE è già una risposta”.