Ucraina, Ungheria: "Invio tank è partecipazione diretta. Porremo il veto su eventuali sanzioni sul nucleare russo”
Il primo ministro ungherese Viktor Orban dichiara che “è interesse del Paese rimanere fuori dalla guerra” per il bene dell’Ungheria a differenza di quanto avrebbero fatto Usa e Germania. Ma avverte: “Su possibili sanzioni Ue sul nucleare russo, l’Ungheria porrà il veto”
Mentre Germania e gli Stati Uniti hanno trovato un’intesa sull’invio dei tank in Ucraina e Polonia e Olanda si preparano a rifornire Kiev di caccia F16, l’Ungheria si chiama fuori dai giochi.
"Per noi l'Ungheria viene prima di tutto, per questo non siamo in guerra con nessuno”, ha affermato il primo ministro Viktor Orban in un’intervista a Kossuth Radio.
Ma nel suo discorso sono stati toccati altri due punti fondamentali: il rifornimento dei mezzi militari a Zelensky giudicati come una “partecipazione diretta” alla guerra e il veto dell’Ungheria a possibili sanzioni sul nucleare russo.
Ucraina, Orban: “L’invio dei carri armati a Kiev partecipazione diretta”
Per Viktor Orban l’invio dei Leopard 2 tedeschi e degli Abrams statunitensi all’Ucraina significa entrare in guerra contro la Russia, perché implica loro "partecipazione diretta" di Germania e Usa alla guerra.
L’Ungheria, fa sapere, vuole invece restarne fuori. “E' interesse del Paese rimanere fuori dalla guerra. Non bisogna internazionalizzarla. Il nostro governo sta adottando misure per impedire che l'Ungheria sia coinvolta", ha dichiarato.
"Per noi l'Ungheria viene prima di tutto, per questo non siamo in guerra con nessuno”, ha concluso. Una guerra che, a suo avviso, è la ragione dell'aumento dell'inflazione.
Ucraina, Orban: “Porremo il veto a possibili sanzioni contro il nucleare russo”
Altro punto fermo nel discorso del primo ministro Orban è il veto dell’Ungheria ad eventuali prossime sanzioni o misure restrittive sull’energia nucleare russa. "Non permetteremo che venga attuato il piano di includere l'energia nucleare nelle sanzioni" ha spiegato. A breve, infatti, la Commissione europea vorrebbe presentare il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, in concomitanza del primo anno di guerra, il prossimo 24 febbraio.
Più nello specifico, la Polonia, che assieme all’Olanda ha risposto all’appello di Zelensky di inviare a Kiev caccia F16, punta a colpire il settore nucleare e, in particolar modo, contro l'agenzia per l'energia nucleare russa Rosatom, partecipe del riarmo di Mosca e per ora non colpita dalle sanzioni europee.
Su tali sanzioni "va ovviamente posto il veto. Questo è fuori questione", ha annunciato Orban, che proprio insieme a Rosatom ha pianificato la ristrutturazione della centrale nucleare ungherese di Paks.