Corruzione Ucraina, via 6 viceministri, 5 governatori e il numero 2 dello staff di Zelensky
Raffica di dimissioni e destituzioni dopo lo scandalo corruzione che ha colpito l'Ucraina. Dopo l'arresto del viceministro delle infrastrutture lasciano Tymoshenko, numero due dello staff di Zelensky ed anche il viceministro della difesa
Rimpasto ai vertici dell'Ucraina. Se ne vanno in 11 in totale dopo lo scandalo corruzione che ha colpito il Paese e che ha portato per primo all'arresto del viceministro delle infrastrutture per aver intascato una maxi tangente sui generatori di energia. Si dimettono tra gli altri Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell'ufficio della presidenza ucraina e numero 2 dello staff di Zelensky e il viceministro della difesa Vyacheslav Shapovalov. Ma anche quattro viceministri e cinque governatori regionali.
Corruzione in Ucraina, cambiano i vertici
Tra questi i viceministri per lo Sviluppo delle comunità, Vyacheslav Negoda e Ivan Lukerya, e del viceministro delle politiche Sociali Vitaliy Muzychenko. Rimossi anche i governatori delle regioni di Dnipropetrovsk (nel centro del Paese), Zaporizhzhia (sud), Sumy (nord), Kherson (sud) e della capitale Kiev. Un rimpasto già preannunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, il quale ha parlato di una riorganizzazione della sua amministrazione. Nei giorni scorsi arrestato il viceministro delle infrastrutture Lozynskiy, perché avrebbe incassato 400 mila dollari per facilitare l’acquisto di generatori elettrici a prezzi gonfiati. "Ci sono già decisioni - alcune oggi, altre domani - che riguardano il personale, funzionari a vari livelli nei ministeri e in altre strutture del governo centrale, così come nelle regioni e nelle forze dell'ordine".
Dimissioni di Tymoshenko e viceministro della Difesa
Tymoshenko è stato pizzicato alla guida di uno dei Suv Chevrolet Tahoe che General Motors aveva donato per salvare gli ucraini portandoli fuori dalle zone di guerra e per svolgere missioni umanitarie mentre Shapovalov è accusato di aver pagato prezzi eccessivi per le razioni di cibo dei soldati. Il fornitore ha risposto parlando di errore tecnico ed ha escluso passaggi di denaro, ma non cambia la sostanza dato che la figuraccia ha coinvolto anche il Ministro della Difesa Reznikov: quest'ultimo ha respinto le accuse e la posizione appare per il momento salda.
Tymoshenko si è congedato con un ringraziamento verso "il presidente Volodymyr Zelensky per la fiducia e l'opportunità di compiere buone azioni ogni giorno ed ogni minuto" mentre Vyacheslav Shapovalov ha lasciato per non "creare minacce alle Forze armate in seguito alle accuse sull'acquisto dei servizi di ristorazione". "Nonostante il fatto che le accuse annunciate siano prive di fondamento, le dimissioni sono un atto degno nelle tradizioni della politica europea e democratica, dimostrazione che gli interessi della Difesa sono superiori a qualsiasi gabinetto o presidenza", si legge sul sito del ministero.
Mosca: "Vampiri insaziabili"
Anche Mosca tramite il portavoce Maria Zakharova ha commentato la vicenda. In Ucraina è cominciata "una nuova spartizione della torta". Di questa torta, aggiunge la portavoce, è rimasto solo un pezzo, ma "questi vampiri insaziabili continuano a spartirselo".