Andrey Medvedev, arrestato disertore della Wagner che chiese asilo in Norvegia: dissidi per le sue condizioni di vita
Andrey Medvedev, fuggito dalla Russia e riparato in Norvegia dieci giorni fa per chiedere asilo politico per raccontare i crimini del Gruppo Wagner è stato arrestato a causa di forti dissidi con le autorità riguardo le sue condizioni di vita nella casa protetta in cui era stato accolto
Andrey Medvedev, vale a dire l’ex comandante del gruppo paramilitare russo Wagner che è fuggito in Norvegia dieci giorni fa attraversando illegalmente il confine russo-norvegese per raccontare i crimini del gruppo, è stato arrestato dalla polizia locale. Il fermo del disertore avviene dopo che questo avrebbe avuto scontri con le autorità di Oslo: fonti locali infatti parlano di "forte dissidio" tra la polizie e Medvedev sulle condizioni di vita dell’uomo nella casa protetta in cui è stato accolto da quando è arrivato in Norvegia.
Norvegia, arrestato Andrey Medvedev, disertore della Wagner
L'arresto è stato confermato sia da Medvedev che dalle forze dell'ordine ed è avvenuto in base alla legge sull’immigrazione. È stato l’avvocato del paramilitare, Brynjulf Risnes che ha spiegato di voler "parlare con la polizia e trovare una soluzione" a confermare il motivo che ha portato al fermo dell'ex comandante Wagner, fuggito in Norvegia nella notte tra il 12 e il 13 gennaio quando il 26enne attraversò il confine russo-norvegese. L'avvocato ha anche spiegato che il giovane "mal tollerava le tante restrizioni imposte".
Lo scopo di Medvedev era quello di chiedere asilo politico a Oslo e svelare i segreti del Gruppo Wagner, di cui l'ex comandante del plotone paramilitare faceva parte. L'uomo era stato inizialmente accolto ed aveva avuto accesso ad una casa protetta. È arrivato in Norvegia superando a piedi il fiume ghiacciato che segna il confine tra i due Paesi.
Medvedev, fuga da Mosca per i comportamenti del Gruppo Wagner
Ma la disobbedienza del giovane ha smosso le forze di polizia norvegese. La motivazione della fuga da Mosca, secondo l'uomo è da ricercarsi nei comportamenti dei superiori del Gruppo Wagner che avrebbero ucciso diversi commilitoni del gruppo. Delitti, a cui anche l'uomo avrebbe assistito e di cui non voleva più farne parte dopo aver combattuto per 4 mesi a fianco di Mosca nella guerra contro l'Ucraina. Il suo contratto sarebbe stato prolungato dal capo e chef di Putin Yevgeny Prigozhin, contro la sua volontà.
Medvedev era inoltre pronto a raccontare tutto ciò che ha visto e di cui è a conoscenza sul gruppo Wagner, le sue attività e il suo leader, facendo da testimone chiave. L'uomo è ora preoccupato di essere espulso verso la Russia. Il 26enne è il primo soldato del gruppo Wagner che ha combattuto in Ucraina di cui si ha notizia essere fuggito all’estero.