Missili anticarro Milan, l'Ambasciata russa in Italia: "Catturati, li ha forniti Roma a Kiev"
Un nuovo post dell'Ambasciata russa in Italia, stavolta su dei missili anticarro "adesso in buone mani". La replica di Crosetto: "Propaganda"
"I missili anticarro ‘Milan’ di fabbricazione italiana catturati al nemico, aiutano i difensori della Repubblica Popolare di Donetsk a combattere gli ucraini. Almeno quest’arma è in buone mani", così l'Ambasciata russa in Italia che sui suoi canali social pubblica diverse foto degli aiuti militari forniti a Kiev, a corredo del post. Ma adesso finiti nelle mani della Russia. Un altro dettaglio poi fa emergere qual è l'azienda di fabbricazione: 'Oto Melara La Spezia - Italy'.
Missili anticarro Milan, il post dell'Ambasciata Russa
L'ambasciata russa torna a pungere l'Italia e lo fa sottolineando l'enorme mole di aiuti militari che arrivano a Kiev. Poi continua: "Secondo i dati dell'Europol, molte armi della Nato, fornite al regime di Kiev, finiscono sul mercato nero e vengono rivendute alle organizzazioni criminali in Europa e altrove". Non è la prima volta che l'Ambasciata bacchetta l'Italia, era successo di recente con delle mine italiane che erano state poi disinnescate. All'epoca, il commento secco era stato: "Quanti di questi 'souvenirs dl’Italie' rimangono ancora in terra ucraina?".
La replica di Crosetto all'Ambasciata
Ed anche questa volta come l'ultima volta non si è fatta attendere la replica del ministro della Difesa Guido Crosetto. I post pubblicati oggi sui profili social dell’ambasciata russa in Italia "non fanno altro che riprendere vecchi fermo immagine di un video datato giugno 2022 e rappresentano solo l’ennesimo tentativo di proseguire nella propaganda contro il nostro Paese e contro il nostro appoggio alla resistenza del popolo ucraino”.
"L’Italia ha finora mandato aiuti militari all’Ucraina con 5 decreti”, ha spiegato e si appresta a vararne un altro. "Il contenuto di questi cinque decreti è stato secretato dal governo precedente, che ha predisposto e realizzato quei decreti. Decreti a cui il governo in carica continua e continuerà a dare esecuzione in piena sintonia con il nostro Parlamento".
All’interno di questi cinque decreti "c’erano anche sistemi di difesa controcarro del tipo di quelli di cui parla l’ambasciata russa" ammette il ministro. "D’altro canto, dopo la scelta del governo russo di entrare nel territorio sovrano di un’altra nazione con truppe e mezzi terrestri, i Paesi che hanno scelto di aiutare l’Ucraina a difendersi hanno inviato le armi necessarie a fermare quel tipo di attacco. Ricordo all’ambasciata russa che, se i loro carri armati fossero rimasti in Russia, le armi fornite all’Ucraina per potersi difendere, e dunque per poter sopravvivere, sarebbero rimaste nei magazzini delle nazioni che le avevano in dotazione”, ha concluso Crosetto.