Covid Cina, da Pechino stop alle emissioni di visti a Giappone e Corea del Sud dopo le restrizioni dei due Paesi
Rappresaglia di Pechino che risponde alle restrizioni adottate da Giappone e Corea del Sud che chiedono l'obbligo di test negativo per entrare nel Paese
La Cina dopo aver "minacciato" ritorsioni contro l'Europa si scaglia contro Giappone e Corea del Sud. Il governo di Pechino ha annunciato lo stop all’emissione di visti per i cittadini giapponesi e coreani dopo le restrizioni adottate da quest'ultimi per lo scoppio dei casi nel gigante asiatico. La sospensione resterà in vigore fino a quando "non saranno revocate le misure discriminatorie per l’ingresso" dei cittadini cinesi.
Covid Cina, rappresaglia di Pechino contro Giappone e Corea del Sud
I due Paesi asiatici non sono ovviamente gli unici che hanno imposto l'obbligo di test negativo per chi arriva dalla Cina. In Europa la prima a muoversi è stata l'Italia mentre proprio oggi l'Oms ha assicurato che non ci saranno nuove minacce nell'Unione Europea dettate dalla situazione pandemia in Oriente. In mattinata era stata l'ambasciata cinese a Seul ad annunciare le misure che "saranno adeguate in base all'annullamento delle restrizioni discriminatorie all'ingresso in Corea del Sud nei confronti della Cina".
"L'ambasciata cinese e i consolati sospenderanno l'emissione dei visti di breve periodo ai cittadini sudcoreani", continua la nota. La misura colpirà "i cittadini sudcoreani che visitano la Cina per affari, turismo, cure mediche, transito e per affari privati in generale". La Corea del Sud ha fatto scattare le restrizioni lo scorso 5 gennaio in risposta alla diffusione del Covid proveniente da Pechino e che ha certificato il fallimento del modello cinese, che ha di recente deciso di riaprire tutto.
La rappresaglia cinese non è una novità visto che ieri il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin aveva ribadito tale ipotesi. Cosa per altro fatta coi Paesi europei. Pechino ha promesso "contromisure reciproche nei confronti di alcuni Paesi che hanno imposto restrizioni di ingresso discriminatorie ai viaggiatori provenienti dalla Cina", esortando gli Stati Uniti "a essere trasparenti e aperti nella condivisione di informazioni e dati sulla variante Omicron XBB attualmente prevalente negli Usa".
La replica della Corea del Sud alla Cina
La Corea del Sud non si è scomposta e tramite Lim Soo Suk ha affermato che il Paese "invierà di nuovo il suo messaggio alla Cina e lavorerà a stretto contatto per risolvere il problema", rafforzando la comunicazione attraverso i canali diplomatici per quanto riguarda la questione dei visti.