Assalto al Parlamento in Brasile, almeno 1.200 arresti. Bolsonaro condanna il gesto, rimosso il governatore di Brasilia
Condanna da parte di Bolsonaro sull'assalto in Parlamento: "Invasioni illegali", che poi respinge le accuse "contro di me nessuna prova". Tensioni tra l'esercito brasiliano e gli agenti di polizia
È di almeno 1.200 arresti il bilancio all'indomani dell'assalto al Parlamento in Brasile da parte dei bolsonaristi. Il gesto compiuto da migliaia di brasiliani nella giornata di domenica 8 gennaio ha ricevuto la condanna unanime dal mondo della politica, anche di Bolsonaro, ora in Florida che ha twittato: "Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali". La Corte Suprema ha intanto rimosso il governatore di Brasilia Ibaneis Rocha per 90 giorni.
Assalto al Parlamento in Brasile, 1.200 arresti, Bolsonaro condanna
La rimozione del governatore è stata spiegata così dal giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes: "La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l’effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l’intelligence". Intanto le forze di sicurezza che già ieri avevano provato ad allontanare i migliaia accampatisi al Congresso nazionale brasiliano usando lacrimogeni per allontanarli, hanno sgomberato il posto, mentre si registrano tensioni tra l'esercito nazionale brasiliano e gli agenti.
I manifestanti sono riusciti a irrompere nel Parlamento sfondando i cordoni di sicurezza. A nulla sono valse le transenne poste dalla polizia visto l'assalto è continuato alla Corte Suprema, dove hanno rotto le finestre e sono entrati nell'atrio. I sostenitori sono arrivati avvolti da bandiere del Brasile come si è visto in televisione dopo l'irruzione nel Palácio do Planalto, la sede ufficiale del presidente. Infine, si sono rifugiati sulla rampa dell'edificio per occuparne il tetto.
Lula, presente a San Paolo per fare visita a delle zona alluvionate ha commentato: "Tutti i vandali saranno trovati e puniti, scopriremo anche chi li ha finanziati", "Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà", aveva invece dichiarato il ministro della Giustizia e della Sicurezza pubblica Flávio Dino in un comunicato. Luiz Inácio Lula da Silva, al suo terzo mandato, è in carica da solo una settimana. La sua elezione viene ancora oggi contestata da migliaia di brasiliani che alludono a brogli elettorali. Il suo insediamento è avvenuto l'1 gennaio e Bolsonaro non vi ha assistito volando negli Stati Uniti.