Associazioni femministe contro ''Miss France', ma perdono la causa
Il concorso di bellezza non è sessista e adesso apre la partecipazione pure alle donne transessuali
Le associazioni femministe sono costantemente attive, ma non sempre ottengono i risultati attesi. La giustizia transalpina ha respinto le accuse del gruppo "Osez le féminisme", che accusava il concorso "Miss France" di avere carattere "sessista" e "discriminatorio" e quindi contrario al diritto del lavoro. Le militanti avevano avviato un procedimento davanti al tribunale del lavoro nell'ottobre 2021, sostenendo che gli organizzatori del concorso imponevano clausole discriminatorie alle giovani candidate, come le condizioni di ammissione (almeno un metro e 70 di altezza ed essere "rappresentative della bellezza"). I probiviri di Bobigny, alle porte di Parigi, hanno riconosciuto "l'esistenza di un lavoro e di un processo di reclutamento" nella selezione delle candidate al concorso di bellezza ma hanno respinto le altre domande delle femministe. Le quali denunciano "una decisione intollerabile che protrae il reclutamento discriminatorio e illegale". L'associazione si è riservata la possibilità di fare appello. Le femministe contestavano poi la natura del rapporto giuridico fra gli organizzatori e le candidate, che dall'anno scorso firmano un contratto di lavoro con la produzione dello spettacolo in qualità di "modelle". Per le attiviste, però, tale rapporto di lavoro dovrebbe aver inizio non tre giorni prima del concorso, ma fin dalle selezioni regionali. A novembre, la presidente della Société Miss France, Alexia Laroche-Joubert, aveva negato ai giornalisti che l'elezione di Miss France potesse essere considerata "sessista" e ha denunciato un tentativo di "censura". Pur mantenendo il criterio dell'altezza, l'ultima edizione del 2022 ha introdotto delle modifiche: è scomparso il limite massimo di età di 24 anni, i candidati possono essere sposati e sono ammesse a partecipare anche le donne transessuali...