Ucraina, dalla Russia missili e offerte di pace, Lavrov: "Il Pentagono ha minacciato di assassinare Putin"
Se da una parte la Russia spera per la pace, dall'altra non può fare a meno di imbastire la guerra. Lo stesso Lavrov ha dichiarato che dal Pentagono giungono a Putin minacce di "morte"
Le notizie che giungono dalla Russia vedono da una parte Vladimir Putin e tutta la dirigenza del Cremlino proporre la pace, dall'altro lato non può assolutamente permettersi di attuare una tregua a dicembre per i mesi invernali e prosegue con il lancio di missili che mettono a ferro e fuoco l'Ucraina. Una contraddizione? No. Così vanno le cose. La situazione è perfettamente riassumibile nella frase proferita questa mattina da Lavrov: "Kiev accetti proposte o ci pensa l’esercito". È la guerra: "Il nemico è ben consapevole delle nostre proposte sulla smilitarizzazione e la denazificazione dei territori controllati dal regime di Kiev, l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia che include i nostri nuovi territori (le repubbliche di Donetsk e Lugansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia). Non resta molto da fare: accettare queste proposte in modo amichevole, o in caso contrario sarà l’esercito russo ad occuparsi della questione". Per Kiev è tutta una messa in scena e dal Pentagono avvertono: "Pronti a decapitare Putin".
Guerra in Ucraina, dal Pentagono minacce di "attacco decapitante". Lavrov: "Vogliono uccidere Vladimir Putin
Per Kiev invece la Russia parla di tregua per "prendere tempo". E mentre avanti la querelle sulla proposta di pace con il rimpallo di colpe su chi accetta e chi propone, un consigliere del governo di Kiev Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky si fa più ardito: "Smilitarizzeremo la Russia, cacceremo gli invasori»". Niente meno. Kiev accanto agli Usa si sente forte tanto da poter smilitarizzare l'esercito più grande e rifornito al mondo, l'unico che possa seriamente costituire una minaccia per la Nato: "Né la mobilitazione totale, né la ricerca spasmodica di munizioni, nemmeno i contratti segreti con l'Iran e neanche le minacce di Lavrov aiuteranno. La Russia deve affrontare la realtà. L'Ucraina smilitarizzerà la Federazione Russa, estromettendo gli invasori da tutti i territori occupati. Aspettate il finale in silenzio...".
E dallo stesso Pentagono arrivano minacce di morte a Vladimir Putin. Per Lavrov gli Usa vorrebbero definitivamente decapitare il comando della federazione russa. Non solo una disgregazione e un saccheggio delle immense risorse russe, prime fra tutte il gas (ma anche petrolio e diamanti). I desideri degli occidentali e del governo americano si fanno peccaminosi e, certamente, virano in tutt'altra zona, non certo verso l'area della tregua. Lo chiamano proprio "attacco decapitante".
"Alcuni “funzionari anonimi” del Pentagono hanno minacciato di infliggere un “attacco decapitante” al Cremlino: volevano eliminare fisicamente il capo dello stato russo. Se tali idee sono effettivamente valutate da qualcuno, questo qualcuno dovrebbe riflettere molto attentamente sulle possibili conseguenze di tali piani".
Vladimir Putin incontra (ancora) il premier bielorusso Alexander Lukashenko e i Mig russi vanno verso Kiev
E mentre Putin, ancora vivo e vegeto, incontra il presidente bielorusso Alexander Lukashenko nei pressi del Museo Russo di San Pietroburgo per poi annunciare un terzo incontro: "Ci incontreremo di nuovo e discuteremo di ciò che è di reciproco interesse", ha spiegato Putin. In Ucraina scoppia l'allarme aereo: in arrivo sono i MIG russi. A dirlo è il gruppo di monitoraggio bielorusso Gayun e afferma che si sono alzati in volo MiG-31K Kinzhaliv, così come l'aereo di tracciamento radar a lungo raggio Il-76 A-50 Serhiy Atayants. Entrambi gli aerei sono decollati dall'aeroporto bielorusso Machulyshchi.
una pace, quella tra Russia e Ucraina che tutti nominano e nessuno vuole, eppure Antonio Guterres si dice pronto a mediare sul conflitto: "A condizione che tutte le parti siano d'accordo con questa proposta". A questa proposta però Kiev non può sottrarsi e così il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, in un'intervista all'Associated Press, ha affermato che il governo di Kiev punta a tenere un vertice di pace entro la fine di febbraio alle Nazioni Unite con il segretario generale Antonio Guterres come possibile mediatore, proprio nel periodo del primo anniversario dell'invasione.