Guerra in Ucraina, la Bielorussia "dispiegherà i sistemi missili S-400 Iskander consegnati dalla Russia"
Il presidente bielorusso Lukashenko ha dichiarato che la sua intesa militare proseguirà con le esercitazioni e dispiegherà i sistemi missilistici s400 Iskander. L'Occidente trema: "Rischio escalation nucleare"
Anche se l'incontro a Minsk tra Putin e Lukashenko ha dimostrato che i due capi di stato hanno rafforzato l'intesa ed i rapporti diplomatici, la Bielorussia (pur avendo smentito un suo coinvolgimento in Ucraina), ha comunque annunciato alle 19,13 di aver deciso di dispiegare i missili S-400 Iskander consegnati dalla Russia. Lo ha dichiarato alla stampa lo stesso leader Alexander Lukashenko alla Tass, dopo l’incontro a Minsk con Vladimir Putin. Naturalmente il dispiegamento dei missili non va inteso come un coinvolgimento militare, ma come volontà di rafforzare la propria difesa e, al contempo, proseguire con le esercitazioni militari congiunte. Per l'occidente invece si sarebbe giunti ad un nuovo capitolo della guerra in Ucraina. La notizia del dispiegamento degli Iskander ha immediatamente sollevato la reazioni dei commentatori che attribuirebbero ai due leader la volontà di schierare le atomiche. Ma gli Iskander sono sì missili in grado di portare testate nucleari, ma come tutti i missili, possono caricare qualsiasi testata.
Russia e Bielorussia combattono insieme le sanzioni
La conferma di una volontà congiunta di avviare esercitazioni militari è stata espressa da entrambi i Paesi: Russia e Bielorussia e la notizia è stata confermata dal presidente russo Vladimir Putin. Del resto questa guerra si combatte su più fronti e non soltanto sul piano militare: Russia e Bielorussia stanno già "combattendo insieme le sanzioni volute dall'Occidente" e dall'Unione Europea. Ricordiamo infatti che queste si applicano automaticamente ai paesi alleati della Russia ed in particolare alla Bielorussia, paese da cui sarebbero state fatte passare le truppe di Mosca lo scorso 24 febbraio.
Russia e Bielorussia stanno combattendo insieme le sanzioni e lo stanno facendo in modo efficace: lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti, dopo l’incontro con l’omologo bielorusso Lukashenko. "Insieme resistiamo alla pressione delle sanzioni da parte di stati ostili, ai tentativi di isolare la Russia e la Bielorussia dai mercati globali, coordiniamo le misure per ridurre al minimo l’impatto delle misure restrittive illegali sulle economie dei nostri paesi. Devo dire che lo stiamo facendo in modo abbastanza sicuro ed efficace", ha detto Putin.
Putin: "Non abbiamo interesse" ad assorbire Bielorussia
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di non avere "alcun interesse" ad assorbire la Bielorussia, il principale alleato di Mosca che dipende fortemente dalla Federazione per risorse energetiche e finanziarie. "La Russia non ha alcun interesse ad assorbire nessuno, questo semplicemente non avrebbe senso", ha detto Putin, rispondendo a una domanda di un giornalista nel corso della sua visita a Minsk.
E nonostante tutti gli annunci l'occidente legge il vertice in una maniera molto diversa: Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa di Kiev ad esempio ha riferito ad Ukrinform che Lukashenko verrebbe incalzato da Putin ad entrare in guerra, ma che "non ha molta voglia di fare questo passo". Sue opinioni, s'intende.
"Putin chiede l’intervento diretto della Bielorussia nella guerra con il nostro paese. Per quanto ne sappiamo, per quanto abbiamo informazioni, né Lukashenko né i suoi cittadini hanno un grande desiderio. Ma i russi ora faranno tutto il possibile e l’impossibile per forzare Lukashenko a prendervi parte. Vedremo quale decisione verrà presa nel prossimo futuro", ha detto Danilov.
A Kiev anche 10 ore senza elettricità
La situazione dell’elettricità a Kiev resta difficile, "10 ore senza elettricità sono, purtroppo, una realtà oggi". Lo ha annunciato il ceo del fornitore di energia elettrica Yasno Sergey Kovalenko su Facebook, come riporta Ukrainska Pravda. Oggi tutti e tre i gruppi elettrogeni sono stati quasi completamente spenti: "Una parte significativa della riva destra della città e in alcuni punti della regione è mancata la corrente e anche tutti i quartieri sono interessati”. Secondo Kovalenko, tutte le infrastrutture critiche - ospedali, servizi idrici, metropolitana - sono alimentate e c’è luce per circa il 20% della popolazione. "È difficile prevedere quanto velocemente torneremo alla stabilizzazione. Gli ingegneri energetici a tutti i livelli semplicemente non hanno il tempo di ripristinare la funzionalità del sistema tra gli arrivi. Ma spero che domani andrà un po’ meglio", ha aggiunto Kovalenko.